Se molti edifici di città antiche come Roma, Napoli o Venezia sono ancora in piedi, ciò è dovuto in larga parte al fatto che le economie cui erano a capo potessero contare su risorse abbondanti, disponibili in grandi aree di supporto controllate per mano politica, militare e/o mercantile. In un’epoca di emergenze ed incertezze ambientali e socio-economiche come quella attuale, crescere affidandosi a risorse abbondanti e ai conflitti per accaparrarsele può ragionevolmente sembrare anacronistico. Che sia desiderata o imposta dalle circostanze, una fase di contrazione economica e demografica può essere vista, tuttavia, come un’opportunità per immaginare approcci alternativi, illichianamente conviviali, negli ambiti dell’architettura, delle tecnologie costruttive e della pianificazione di città resilienti e relativi metabolismi urbani sostenibili. In una simile ottica, progettazione e pianificazione possono essere visti non come il soddisfacimento di presunti bisogni, ma piuttosto come la messa in pratica di nuove forme di vivere e abitare tutte da immaginarsi e sperimentarsi in una fase inedita. Applicando ai nostri ambiti gli appelli e le elaborazioni transdisciplinari provenienti dai nuovi filoni di ricerca che studiano cambi di paradigma per affrontare il resto del ventunesimo secolo oltre la crescita, questi processi possono convergere in una più ampia transizione verso società resilienti, ecologicamente sostenibili e socialmente giuste, felici e pacifiche, compatibili con le peculiarità locali – proprie e ambientali. Sono qui proposte possibili traiettorie urbanistiche e architettoniche, ispirate a esperienze esistenti o frutto di innovazioni e nuovi stimoli, passate appositamente in rassegna compatibilmente con le realtà urbane italiane. Oltre che delle teorie urbanistiche e progettuali, tali considerazioni verso architetture e città resilienti anche e soprattutto in una fase di contrazione economica e demografica si avvalgono anche di strumenti transdisciplinari quali l’ecologia politica e sociale nonché del pensiero e della diagrammazione sistemici. Le discussioni qui presentate partono dal presupposto che, forse non così duraturi come alcune eredità romane, napoletane o veneziane, non possiamo prescindere dagli ambienti costruiti esistenti delle nostre città e che, d’altra parte, i cambiamenti necessari possono interessare sia i vuoti che i pieni urbani, il consumo o meglio la difesa del suolo, e che le leve di possibili trasformazioni sono sì fisiche, ma – anche e soprattutto – intangibili. Prediligendo visioni sistemiche a narrazioni economicistiche, sono dunque proposte delle possibili traiettorie e priorità per affrontare olisticamente l’adattamento delle nostre architetture e delle nostre città all’incertezza dei prossimi decenni.
Roma verrebbe costruita oggigiorno? Considerazioni sistemiche verso architetture e città resilienti in una fase di contrazione economica / Silvio Cristiano. - ELETTRONICO. - (2020), pp. 0-0. (Intervento presentato al convegno DOWNSCALING, RIGHTSIZING Contrazione demografica e riorganizzazione spaziale. XXIII Conferenza Nazionale SIU Società Italiana degli Urbanisti tenutosi a Torino nel 17–18 giugno 2021).
Roma verrebbe costruita oggigiorno? Considerazioni sistemiche verso architetture e città resilienti in una fase di contrazione economica
Silvio Cristiano
2020
Abstract
Se molti edifici di città antiche come Roma, Napoli o Venezia sono ancora in piedi, ciò è dovuto in larga parte al fatto che le economie cui erano a capo potessero contare su risorse abbondanti, disponibili in grandi aree di supporto controllate per mano politica, militare e/o mercantile. In un’epoca di emergenze ed incertezze ambientali e socio-economiche come quella attuale, crescere affidandosi a risorse abbondanti e ai conflitti per accaparrarsele può ragionevolmente sembrare anacronistico. Che sia desiderata o imposta dalle circostanze, una fase di contrazione economica e demografica può essere vista, tuttavia, come un’opportunità per immaginare approcci alternativi, illichianamente conviviali, negli ambiti dell’architettura, delle tecnologie costruttive e della pianificazione di città resilienti e relativi metabolismi urbani sostenibili. In una simile ottica, progettazione e pianificazione possono essere visti non come il soddisfacimento di presunti bisogni, ma piuttosto come la messa in pratica di nuove forme di vivere e abitare tutte da immaginarsi e sperimentarsi in una fase inedita. Applicando ai nostri ambiti gli appelli e le elaborazioni transdisciplinari provenienti dai nuovi filoni di ricerca che studiano cambi di paradigma per affrontare il resto del ventunesimo secolo oltre la crescita, questi processi possono convergere in una più ampia transizione verso società resilienti, ecologicamente sostenibili e socialmente giuste, felici e pacifiche, compatibili con le peculiarità locali – proprie e ambientali. Sono qui proposte possibili traiettorie urbanistiche e architettoniche, ispirate a esperienze esistenti o frutto di innovazioni e nuovi stimoli, passate appositamente in rassegna compatibilmente con le realtà urbane italiane. Oltre che delle teorie urbanistiche e progettuali, tali considerazioni verso architetture e città resilienti anche e soprattutto in una fase di contrazione economica e demografica si avvalgono anche di strumenti transdisciplinari quali l’ecologia politica e sociale nonché del pensiero e della diagrammazione sistemici. Le discussioni qui presentate partono dal presupposto che, forse non così duraturi come alcune eredità romane, napoletane o veneziane, non possiamo prescindere dagli ambienti costruiti esistenti delle nostre città e che, d’altra parte, i cambiamenti necessari possono interessare sia i vuoti che i pieni urbani, il consumo o meglio la difesa del suolo, e che le leve di possibili trasformazioni sono sì fisiche, ma – anche e soprattutto – intangibili. Prediligendo visioni sistemiche a narrazioni economicistiche, sono dunque proposte delle possibili traiettorie e priorità per affrontare olisticamente l’adattamento delle nostre architetture e delle nostre città all’incertezza dei prossimi decenni.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.