La mostra Il Quattrocento a Fermo. Tradizione e avanguardie da Nicola di Ulisse da Siena a Carlo Crivelli, che ho curato insieme ad Alessandro Marchi nel 2018, comprendeva una sezione allestita nel Museo Diocesano di Fermo. In quella sede erano messi in evidenza alcuni dipinti su tavola riferibili al pittore Fra Marino Angeli, che sembrerebbe documentato dal 1437 fino al 1480: si tratta di una Madonna col Bambino, uno scomparto con Santa Lucia e San Paolo che conserva parte di carpenteria originale, e i tre pannelli con la Madonna col Cristo in pietà, Sant’Antonio abate e San Marone, San Sebastiano e Sant’Agata. A queste opere avevo dedicato un’ampia disamina nella mia tesi di laurea, discussa all’inizio del 2016 all’Università di Firenze sotto la guida del prof. Andrea De Marchi, ma nel catalogo della mostra fermana fu possibile riportare solo parte di quei ragionamenti. Il presente articolo mi offre l’occasione di esporre qualche approfondimento su questioni stilistiche, tecniche e tipologiche, nonché sulla carpenteria originaria in cui le tavole erano inserite. Il testo che segue ricalca dunque in gran parte il capitolo del mio elaborato, con i dovuti aggiornamenti bibliografici e alcune nuove considerazioni maturate di recente.

Per la civiltà del polittico. Esercizi di ricomposizione tra problemi di stile, tipologia e carpenteria e un'aggiunta al catalogo di Marino Angeli / Giulia Spina. - In: MARCA/MARCHE. - ISSN 2284-0389. - STAMPA. - (2023), pp. 165-191.

Per la civiltà del polittico. Esercizi di ricomposizione tra problemi di stile, tipologia e carpenteria e un'aggiunta al catalogo di Marino Angeli

Giulia Spina
2023

Abstract

La mostra Il Quattrocento a Fermo. Tradizione e avanguardie da Nicola di Ulisse da Siena a Carlo Crivelli, che ho curato insieme ad Alessandro Marchi nel 2018, comprendeva una sezione allestita nel Museo Diocesano di Fermo. In quella sede erano messi in evidenza alcuni dipinti su tavola riferibili al pittore Fra Marino Angeli, che sembrerebbe documentato dal 1437 fino al 1480: si tratta di una Madonna col Bambino, uno scomparto con Santa Lucia e San Paolo che conserva parte di carpenteria originale, e i tre pannelli con la Madonna col Cristo in pietà, Sant’Antonio abate e San Marone, San Sebastiano e Sant’Agata. A queste opere avevo dedicato un’ampia disamina nella mia tesi di laurea, discussa all’inizio del 2016 all’Università di Firenze sotto la guida del prof. Andrea De Marchi, ma nel catalogo della mostra fermana fu possibile riportare solo parte di quei ragionamenti. Il presente articolo mi offre l’occasione di esporre qualche approfondimento su questioni stilistiche, tecniche e tipologiche, nonché sulla carpenteria originaria in cui le tavole erano inserite. Il testo che segue ricalca dunque in gran parte il capitolo del mio elaborato, con i dovuti aggiornamenti bibliografici e alcune nuove considerazioni maturate di recente.
2023
165
191
Giulia Spina
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