In una fetta di terra toscana, compresa tra i Comuni di Anghiari, Monterchi e Sansepolcro, nel 1574 il Cardinale Niccolò Tornabuoni inviò alcuni semi di tabacco, al nipote Alfonso Tornabuoni, vescovo di Sansepolcro. All’inizio la pianta fu usata a scopo medico e per far polvere da fiuto e trinciati da pipa, ma ben presto si sviluppò come coltura regina in tutta la valle, distinguendosi per l’eccellente qualità: le prime coltivazioni di una certa entità risalgono ai primi del 1600, nella vicina Repubblica di Cospaia (1440- 1826). Oggi, il tabacco Kentucky prodotto in Valtiberina è al primo posto per quanto riguarda l’attività pre-manifatturiera della Toscana, nella produzione del Sigaro Toscano, per la maggior parte destinato alla produzione di fascia rossa di qualità, di cui la produzione tocca l’80% a livello nazionale. L’introduzione in Valtiberina della prima piantina di tabacco, più di 4 secoli e mezzo fa, non solo ha scritto la storia rurale del territorio, coniando un mestiere arricchito sempre dalla ricerca costante della qualità, legata in modo indissolubile a tecniche e tradizioni agricole tramandate di generazione in generazione, ma lo ha anche caratterizzato nella sua stessa fisionomia; gli essiccatoi sono dei veri e propri monumenti rurali che testimoniano la presenza e l’evoluzione di questa coltura nella zona. Attualmente la filiera del tabacco può restare competitiva, valorizzando le produzioni locali
TABACCO KENTUCKY E VALTIBERINA TOSCANA: UNA COLTURA DIVENTATA CULTURA / Gianluca Bambi; Federica Borgogni. - ELETTRONICO. - (2008), pp. 0-0. (Intervento presentato al convegno Unicità, uniformità e universalità nella identificazione del mosaico paesistico-culturale tenutosi a Aquileia nel 18-19 settembre).
TABACCO KENTUCKY E VALTIBERINA TOSCANA: UNA COLTURA DIVENTATA CULTURA
Gianluca Bambi
Writing – Review & Editing
;Federica BorgogniInvestigation
2008
Abstract
In una fetta di terra toscana, compresa tra i Comuni di Anghiari, Monterchi e Sansepolcro, nel 1574 il Cardinale Niccolò Tornabuoni inviò alcuni semi di tabacco, al nipote Alfonso Tornabuoni, vescovo di Sansepolcro. All’inizio la pianta fu usata a scopo medico e per far polvere da fiuto e trinciati da pipa, ma ben presto si sviluppò come coltura regina in tutta la valle, distinguendosi per l’eccellente qualità: le prime coltivazioni di una certa entità risalgono ai primi del 1600, nella vicina Repubblica di Cospaia (1440- 1826). Oggi, il tabacco Kentucky prodotto in Valtiberina è al primo posto per quanto riguarda l’attività pre-manifatturiera della Toscana, nella produzione del Sigaro Toscano, per la maggior parte destinato alla produzione di fascia rossa di qualità, di cui la produzione tocca l’80% a livello nazionale. L’introduzione in Valtiberina della prima piantina di tabacco, più di 4 secoli e mezzo fa, non solo ha scritto la storia rurale del territorio, coniando un mestiere arricchito sempre dalla ricerca costante della qualità, legata in modo indissolubile a tecniche e tradizioni agricole tramandate di generazione in generazione, ma lo ha anche caratterizzato nella sua stessa fisionomia; gli essiccatoi sono dei veri e propri monumenti rurali che testimoniano la presenza e l’evoluzione di questa coltura nella zona. Attualmente la filiera del tabacco può restare competitiva, valorizzando le produzioni localiFile | Dimensione | Formato | |
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