Durante tutta la sua vita Carlo Ludovico Ragghianti si è instancabilmente interessato a ogni forma d’arte e di pensiero dell’uomo. L’architettura, ma anche l’urbanistica − due discipline per lui del tutto correlate − sono state spesso al centro del suo interesse sia di studioso sia di uomo politico. Già prima della seconda guerra mondiale Ragghianti aveva scritto di architettura e urbanistica su «Casabella» e altrove, ma è dal 1945 alla fine degli anni Sessanta che Ragghianti è al centro di numerose vicende che accendono il dibattito culturale architettonico italiano. Per prima cosa, dunque, il contributo si propone di inquadrare il rapporto tra Ragghianti e l’architettura italiana e le numerose attività nelle quali egli è coinvolto negli anni Cinquanta e Sessanta. Il filo rosso che unisce le iniziative culturali di Ragghianti legate all’architettura (mostre, convegni, saggi) è il suo sconfinato interesse per i disegni originali − tecnici o schizzi di idee − prodotti dagli architetti, che gli permettono di studiare il processo creativo dell’opera progettuale e quindi di spiegare le architetture anche un pubblico non necessariamente addetto ai lavori. Tale proposito è ben espresso nelle sue tre più importanti mostre di architettura organizzate a Firenze: su Wright (1951), su Le Corbusier (1963) e su Alvar Aalto (1965). È l’interesse per i disegni di architettura che, alla fine degli anni Cinquanta, spinge Ragghianti a formulare, anche grazie agli ottimi rapporti che egli aveva con numerosi progettisti, un’ipotesi del tutto inedita in Italia: raccogliere un corpus di disegni e schizzi di architetti italiani per lo più contemporanei per costituire un vero e proprio Museo di Architettura Moderna a Pisa, dove egli insegna all’università e dove aveva contribuito in maniera determinante ad istituire il Gabinetto Disegni e Stampe. Il contributo intende quindi mettere a fuoco questa vicenda non molto conosciuta, che Ragghianti, non senza difficoltà, cercherà di portare a esiti positivi.

Carlo Ludovico Ragghianti "architetto". Dal dibattito al museo / Lorenzo Mingardi. - In: OP. CIT.. - ISSN 0030-3305. - STAMPA. - 165:(2019), pp. 41-50.

Carlo Ludovico Ragghianti "architetto". Dal dibattito al museo

Lorenzo Mingardi
2019

Abstract

Durante tutta la sua vita Carlo Ludovico Ragghianti si è instancabilmente interessato a ogni forma d’arte e di pensiero dell’uomo. L’architettura, ma anche l’urbanistica − due discipline per lui del tutto correlate − sono state spesso al centro del suo interesse sia di studioso sia di uomo politico. Già prima della seconda guerra mondiale Ragghianti aveva scritto di architettura e urbanistica su «Casabella» e altrove, ma è dal 1945 alla fine degli anni Sessanta che Ragghianti è al centro di numerose vicende che accendono il dibattito culturale architettonico italiano. Per prima cosa, dunque, il contributo si propone di inquadrare il rapporto tra Ragghianti e l’architettura italiana e le numerose attività nelle quali egli è coinvolto negli anni Cinquanta e Sessanta. Il filo rosso che unisce le iniziative culturali di Ragghianti legate all’architettura (mostre, convegni, saggi) è il suo sconfinato interesse per i disegni originali − tecnici o schizzi di idee − prodotti dagli architetti, che gli permettono di studiare il processo creativo dell’opera progettuale e quindi di spiegare le architetture anche un pubblico non necessariamente addetto ai lavori. Tale proposito è ben espresso nelle sue tre più importanti mostre di architettura organizzate a Firenze: su Wright (1951), su Le Corbusier (1963) e su Alvar Aalto (1965). È l’interesse per i disegni di architettura che, alla fine degli anni Cinquanta, spinge Ragghianti a formulare, anche grazie agli ottimi rapporti che egli aveva con numerosi progettisti, un’ipotesi del tutto inedita in Italia: raccogliere un corpus di disegni e schizzi di architetti italiani per lo più contemporanei per costituire un vero e proprio Museo di Architettura Moderna a Pisa, dove egli insegna all’università e dove aveva contribuito in maniera determinante ad istituire il Gabinetto Disegni e Stampe. Il contributo intende quindi mettere a fuoco questa vicenda non molto conosciuta, che Ragghianti, non senza difficoltà, cercherà di portare a esiti positivi.
2019
165
41
50
Lorenzo Mingardi
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