Entrambi sviluppati nell'orizzonte della modernità, la moda e il cinema condividono una persistente fascinazione per le silhouette. Nella presentazione filmica della moda la silhouette riflessa diviene una strategia di forte impatto sugli spettatori-consumatori. Sulla scia della recente riconsiderazione storico-critica dei cosiddetti utility film (Hediger/Vonderau 2009, Acland/Wasson 2011, Florin/de Klerk/Vonderau 2016), questo contributo si focalizza su un corpus di cinegiornali francesi di moda degli anni '50 che offrono un esempio emblematico di questa strategia rappresentativa, in grado di alimentare la coeva definizione dei modelli di eleganza femminile nel contesto dell’haute couture. Al centro di questa analisi saranno dunque fonti filmiche finora trascurate, individuate all'interno di importanti archivi audiovisivi francesi, quali i Gaumont-Pathé Archives e l'Institut National de l'Audiovisuel (INA). Nei cinegiornali di moda esaminati le silhouette riflesse richiamano due immaginari visuali di lunga tradizione e intrecciati tra loro: da un lato il persistente fascino del teatro d'ombre e dall'altro l'impiego delle luci elettriche in ambito espositivo messo a punto nella pratica vetrinistica dagli specialisti del campo. - Being deeply rooted in the experience of modernity, fashion and cinema cannot but share a continuing fascination with silhouettes. In films displaying fashion, the reflected silhouette becomes a solution with a strong visual impact on spectators-consumers. Following on from the recent historical-critical reassessment of so-called utility films (Hediger/Vonderau 2009, Acland/Wasson 2011, Florin/de Klerk/Vonderau 2016), this contribution focuses on a corpus of French fashion newsreels from the 1950s which offers an emblematic example of this presentation strategy, capable of nurturing the coeval definition of profiles of feminine elegance in the context of haute couture. At the heart of this analysis are hitherto neglected film sources drawn from important French audiovisual archives, such as the Gaumont-Pathé Archives and the Institut National de l’Audiovisuel (INA). In the examined fashion newsreels, the reflected silhouettes recall two long-established and interconnected kinds of visual imagery: on the one hand, the enduring appeal of shadow theatre; on the other, the employment of artificial light for exhibition purposes developed in the context of window dressing by specialists in the field.
Superfici di luce: i cinegiornali di moda francesi degli anni Cinquanta come teatri d'ombre / eleonora sforzi. - In: LA VALLE DELL'EDEN. - ISSN 1970-6391. - ELETTRONICO. - (2022), pp. 25-32.
Superfici di luce: i cinegiornali di moda francesi degli anni Cinquanta come teatri d'ombre
eleonora sforzi
2022
Abstract
Entrambi sviluppati nell'orizzonte della modernità, la moda e il cinema condividono una persistente fascinazione per le silhouette. Nella presentazione filmica della moda la silhouette riflessa diviene una strategia di forte impatto sugli spettatori-consumatori. Sulla scia della recente riconsiderazione storico-critica dei cosiddetti utility film (Hediger/Vonderau 2009, Acland/Wasson 2011, Florin/de Klerk/Vonderau 2016), questo contributo si focalizza su un corpus di cinegiornali francesi di moda degli anni '50 che offrono un esempio emblematico di questa strategia rappresentativa, in grado di alimentare la coeva definizione dei modelli di eleganza femminile nel contesto dell’haute couture. Al centro di questa analisi saranno dunque fonti filmiche finora trascurate, individuate all'interno di importanti archivi audiovisivi francesi, quali i Gaumont-Pathé Archives e l'Institut National de l'Audiovisuel (INA). Nei cinegiornali di moda esaminati le silhouette riflesse richiamano due immaginari visuali di lunga tradizione e intrecciati tra loro: da un lato il persistente fascino del teatro d'ombre e dall'altro l'impiego delle luci elettriche in ambito espositivo messo a punto nella pratica vetrinistica dagli specialisti del campo. - Being deeply rooted in the experience of modernity, fashion and cinema cannot but share a continuing fascination with silhouettes. In films displaying fashion, the reflected silhouette becomes a solution with a strong visual impact on spectators-consumers. Following on from the recent historical-critical reassessment of so-called utility films (Hediger/Vonderau 2009, Acland/Wasson 2011, Florin/de Klerk/Vonderau 2016), this contribution focuses on a corpus of French fashion newsreels from the 1950s which offers an emblematic example of this presentation strategy, capable of nurturing the coeval definition of profiles of feminine elegance in the context of haute couture. At the heart of this analysis are hitherto neglected film sources drawn from important French audiovisual archives, such as the Gaumont-Pathé Archives and the Institut National de l’Audiovisuel (INA). In the examined fashion newsreels, the reflected silhouettes recall two long-established and interconnected kinds of visual imagery: on the one hand, the enduring appeal of shadow theatre; on the other, the employment of artificial light for exhibition purposes developed in the context of window dressing by specialists in the field.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.