La città è il prodotto della cultura degli abitanti. La città è manifestazione visibile e invisibile del confronto tra le culture in un luogo. La cultura è un processo, non un oggetto, nè tanto meno una zona urbanistica. La cultura è dinamica, non si cristallizza a lungo. Solo gli spazi istituzionali o convenzionali riconosciuti dalla tradizione pianificatoria vengono classificati come standard: le scuole, i centri civici, le chiese, le biblioteche, i teatri, i musei e poco altro. Ma i centri che emanano cultura spesso non corrispondono a spazi, quanto a persone, sono liquidi, sfuggono al piano tradizionale e ai luoghi deputati e pertanto sorge la necessità di comprendere se e come il piano urbanistico è in grado di gestire prestazioni intersettoriali, oltre che quantità di superfici territoriali. Inoltre le tematiche afferenti alla rigenerazione, alla riqualificazione e al recupero urbano, indipendentemente dallo strumento o dal piano da cui scaturiscono, mettono in luce criticità dovute all’inadeguatezza delle politiche urbane in relazione alla congiuntura socio economica in cui ci troviamo. Pistoia è stata nominata Capitale italiana della Cultura 2017. Quali spazi per la cultura sono riconosciuti dagli strumenti urbanistici ed in particolare quali sono inclusi ed esclusi dagli standard, dopo cinquanta anni dalla loro istituzione, è la domanda con cui viene esaminato il caso studio di Pistoia, in relazione alle politiche urbane per la promozione della cultura. Obiettivo dell'articolo è comprendere a quali condizioni il riconoscimento delle strutture culturali come standard può essere utile a promuovere un sistema di servizi essenziali per una società multiculturale e solidale. The city is the product of the culture of the inhabitants. The city is a visible and invisible manifestation of the dialogue between cultures in a place. Culture is a process, not an object, nor is it an urban area. Culture is dynamic, it does not crystallized for long. Only institutional or conventional spaces recognized by the planning tradition are classified as standard: schools, civic centres, churches, libraries, theatres, museums and much more. But the centres that generate culture do not correspond often to spaces, as to people; they are liquid and escape from the traditional plan and the deputed places, and therefore there is a need to understand if and how the urban plan is able to manage intersectoral services, as well as the quantity of territorial surfaces. Moreover, the issues relating to regeneration, redevelopment and urban regeneration, regardless of the instrument or plan from which they arise, highlight critical issues due to the inadequacy of urban policies in relation to the current socioeconomic situation. Pistoia has been named Italian Capital of Culture 2017. In what way are the spaces for culture recognized by urban tools, and in particular what is included and excluded from the standards, fifty years after their establishment, is the question with which the case study of Pistoia is examined, in relation to urban policies for the promotion of culture. The objective of this article is to understand the conditions under which the recognition of cultural structures as standards can be useful in promoting a system of services essential for a multicultural and inclusive society.

Fare spazio alle attivita culturali / Michela Chiti; Andrea Giraldi. - In: QU3. - ISSN 2611-5646. - STAMPA. - 16:(2018), pp. 0-0.

Fare spazio alle attivita culturali

Michela Chiti;Andrea Giraldi
2018

Abstract

La città è il prodotto della cultura degli abitanti. La città è manifestazione visibile e invisibile del confronto tra le culture in un luogo. La cultura è un processo, non un oggetto, nè tanto meno una zona urbanistica. La cultura è dinamica, non si cristallizza a lungo. Solo gli spazi istituzionali o convenzionali riconosciuti dalla tradizione pianificatoria vengono classificati come standard: le scuole, i centri civici, le chiese, le biblioteche, i teatri, i musei e poco altro. Ma i centri che emanano cultura spesso non corrispondono a spazi, quanto a persone, sono liquidi, sfuggono al piano tradizionale e ai luoghi deputati e pertanto sorge la necessità di comprendere se e come il piano urbanistico è in grado di gestire prestazioni intersettoriali, oltre che quantità di superfici territoriali. Inoltre le tematiche afferenti alla rigenerazione, alla riqualificazione e al recupero urbano, indipendentemente dallo strumento o dal piano da cui scaturiscono, mettono in luce criticità dovute all’inadeguatezza delle politiche urbane in relazione alla congiuntura socio economica in cui ci troviamo. Pistoia è stata nominata Capitale italiana della Cultura 2017. Quali spazi per la cultura sono riconosciuti dagli strumenti urbanistici ed in particolare quali sono inclusi ed esclusi dagli standard, dopo cinquanta anni dalla loro istituzione, è la domanda con cui viene esaminato il caso studio di Pistoia, in relazione alle politiche urbane per la promozione della cultura. Obiettivo dell'articolo è comprendere a quali condizioni il riconoscimento delle strutture culturali come standard può essere utile a promuovere un sistema di servizi essenziali per una società multiculturale e solidale. The city is the product of the culture of the inhabitants. The city is a visible and invisible manifestation of the dialogue between cultures in a place. Culture is a process, not an object, nor is it an urban area. Culture is dynamic, it does not crystallized for long. Only institutional or conventional spaces recognized by the planning tradition are classified as standard: schools, civic centres, churches, libraries, theatres, museums and much more. But the centres that generate culture do not correspond often to spaces, as to people; they are liquid and escape from the traditional plan and the deputed places, and therefore there is a need to understand if and how the urban plan is able to manage intersectoral services, as well as the quantity of territorial surfaces. Moreover, the issues relating to regeneration, redevelopment and urban regeneration, regardless of the instrument or plan from which they arise, highlight critical issues due to the inadequacy of urban policies in relation to the current socioeconomic situation. Pistoia has been named Italian Capital of Culture 2017. In what way are the spaces for culture recognized by urban tools, and in particular what is included and excluded from the standards, fifty years after their establishment, is the question with which the case study of Pistoia is examined, in relation to urban policies for the promotion of culture. The objective of this article is to understand the conditions under which the recognition of cultural structures as standards can be useful in promoting a system of services essential for a multicultural and inclusive society.
2018
QU3
16
0
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Goal 11: Sustainable cities and communities
Michela Chiti; Andrea Giraldi
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