Si analizza, come esempio della scrittura epistolare di Manzoni, una briosa lettera diretta a Tommaso Grossi il 15 agosto 1827 da Livorno, dove lo scrittore fa tappa per due settimane con la numerosa famiglia, prima di proseguire per Firenze. Calandosi nei panni dello scrittore di viaggio, con tono leggero e divagato, Manzoni racconta all’amico l’itinerario percorso in carrozza da Genova, e, con la consueta ironia, le vicissitudini della problematica sistemazione alberghiera, in una caotica Livorno estiva. Ma soprattutto traspare l’euforia per la lingua toscana, che si può finalmente intendere con i propri orecchi, mettendo già a frutto ogni occasione per quella ricerca intorno alla viva lingua d’uso in cui gli stessi amici Grossi e Rossari sono coinvolti. As an example of Manzoni's epistolary writing, we analyze a lively letter addressed to Tommaso Grossi on August 15, 1827 from Livorno, where the writer stopped for two weeks with his large family before heading on to Florence. Casting himself in the shoes of the travel writer, in a light and rambling tone, Manzoni tells his friend about the itinerary traveled by carriage from Genoa, and, with his usual irony, the vicissitudes of the problematic hotel accommodation, in a chaotic and summery Livorno. But above all, the euphoria for the Tuscan language, which can finally be understood with one's own ears, shines through, already putting to good use every opportunity for that research around the living language of use in which the friends Grossi and Rossari themselves are involved.
Manzoni epistolografo. «Così usano i viaggiatori»: una lettera da Livorno all'amico Tommaso Grossi / Irene Gambacorti. - In: NUOVA SECONDARIA. - ISSN 1828-4582. - STAMPA. - XLI:(2023), pp. 99-102.
Manzoni epistolografo. «Così usano i viaggiatori»: una lettera da Livorno all'amico Tommaso Grossi
Irene Gambacorti
2023
Abstract
Si analizza, come esempio della scrittura epistolare di Manzoni, una briosa lettera diretta a Tommaso Grossi il 15 agosto 1827 da Livorno, dove lo scrittore fa tappa per due settimane con la numerosa famiglia, prima di proseguire per Firenze. Calandosi nei panni dello scrittore di viaggio, con tono leggero e divagato, Manzoni racconta all’amico l’itinerario percorso in carrozza da Genova, e, con la consueta ironia, le vicissitudini della problematica sistemazione alberghiera, in una caotica Livorno estiva. Ma soprattutto traspare l’euforia per la lingua toscana, che si può finalmente intendere con i propri orecchi, mettendo già a frutto ogni occasione per quella ricerca intorno alla viva lingua d’uso in cui gli stessi amici Grossi e Rossari sono coinvolti. As an example of Manzoni's epistolary writing, we analyze a lively letter addressed to Tommaso Grossi on August 15, 1827 from Livorno, where the writer stopped for two weeks with his large family before heading on to Florence. Casting himself in the shoes of the travel writer, in a light and rambling tone, Manzoni tells his friend about the itinerary traveled by carriage from Genoa, and, with his usual irony, the vicissitudes of the problematic hotel accommodation, in a chaotic and summery Livorno. But above all, the euphoria for the Tuscan language, which can finally be understood with one's own ears, shines through, already putting to good use every opportunity for that research around the living language of use in which the friends Grossi and Rossari themselves are involved.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.