Nella cultura progettuale, la collisione originaria e sempre rinnovata della physis-téchne ha trovato spesso soluzione negli estremi opposti della scissione totale o della completa con-fusione, cioè in strategie che muovono e articolano da rigide ipostatizzazioni a basso tenore di storicità. Tra le immagini del Tempo che la cultura classica ci ha consegnato ce n'è una in cui esso appare nelle vesti di un giovane dai piedi alati con un importante ricciolo di capelli sulla fronte: è il kairos-occasio, l'istante propizio carico di passato e futuro, il cui filo deve essere afferrato pena una perdita non compensabile: è ciò che più si avvicina alla scrittura di progetto quando, non più rivolta alla ricerca-delimitazione di identità stabili e compiute, diventa uno strumento sensibile per l'attivazione di “fecondità” ritrovate: un pensare-agire in situazione, dove l'agudezas dell'architetto risiede nel cogliere il possibile necessario nella rete mutevole di geografie, memorie, costumi, programmi. Lo scritto indaga i temi proposti attraverso alcuni episodi salienti che dal primo-nocecento risalgono alla condizione contemporanea. In design culture, the original and ever-renewed collision of physis-téchne has often found solution in the opposite extremes of total splitting or complete confusion, that is, strategies that move and articulate from rigid hypostatizations with a low tenor of historicity. Among the images of Time that classical culture has delivered to us there is one in which it appears in the guise of a winged-footed youth with a prominent curl of hair on his forehead: it is kairos-occasio, the propitious instant laden with past and future, whose wisp must be grasped on pain of uncompensable loss: it is what comes closest to project writing when, no longer directed to the foundation-delimitation of stable and accomplished identities, it becomes a sensitive tool for the activation of found “fecundities”: a thinking-acting in situation, where the agudezas of the architect resides in grasping the possible necessary in the shifting web of geographies, memories, customs, programs. The paper investigates the proposed themes through some remarkable episodes from the early-nineteenth century back to the contemporary condition.

Contemporaneo, ancestrale (una via) / fabrizio arrigoni. - In: RASSEGNA DI ARCHITETTURA E URBANISTICA. - ISSN 0392-8608. - STAMPA. - (2023), pp. 170.41-170.47.

Contemporaneo, ancestrale (una via)

fabrizio arrigoni
2023

Abstract

Nella cultura progettuale, la collisione originaria e sempre rinnovata della physis-téchne ha trovato spesso soluzione negli estremi opposti della scissione totale o della completa con-fusione, cioè in strategie che muovono e articolano da rigide ipostatizzazioni a basso tenore di storicità. Tra le immagini del Tempo che la cultura classica ci ha consegnato ce n'è una in cui esso appare nelle vesti di un giovane dai piedi alati con un importante ricciolo di capelli sulla fronte: è il kairos-occasio, l'istante propizio carico di passato e futuro, il cui filo deve essere afferrato pena una perdita non compensabile: è ciò che più si avvicina alla scrittura di progetto quando, non più rivolta alla ricerca-delimitazione di identità stabili e compiute, diventa uno strumento sensibile per l'attivazione di “fecondità” ritrovate: un pensare-agire in situazione, dove l'agudezas dell'architetto risiede nel cogliere il possibile necessario nella rete mutevole di geografie, memorie, costumi, programmi. Lo scritto indaga i temi proposti attraverso alcuni episodi salienti che dal primo-nocecento risalgono alla condizione contemporanea. In design culture, the original and ever-renewed collision of physis-téchne has often found solution in the opposite extremes of total splitting or complete confusion, that is, strategies that move and articulate from rigid hypostatizations with a low tenor of historicity. Among the images of Time that classical culture has delivered to us there is one in which it appears in the guise of a winged-footed youth with a prominent curl of hair on his forehead: it is kairos-occasio, the propitious instant laden with past and future, whose wisp must be grasped on pain of uncompensable loss: it is what comes closest to project writing when, no longer directed to the foundation-delimitation of stable and accomplished identities, it becomes a sensitive tool for the activation of found “fecundities”: a thinking-acting in situation, where the agudezas of the architect resides in grasping the possible necessary in the shifting web of geographies, memories, customs, programs. The paper investigates the proposed themes through some remarkable episodes from the early-nineteenth century back to the contemporary condition.
2023
41
47
Goal 11: Sustainable cities and communities
fabrizio arrigoni
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