Attribuito a Bartolomeo Ammannati dal Repetti, che ne ipotizza la costruzione dal 1559, il Palazzo Mediceo di Seravezza è posto a monte dell’antico borgo quasi a segnare l’inizio della stretta valle che, seguendo il corso del torrente Vezza, sale verso i paesi prossimi alle cime delle Alpi Apuane, ai bacini marmiferi e alle cave dove lavorò Michelangelo. Un documento conservato presso l’Archivio di Stato di Firenze smentisce tale attribuzione. Vi si riporta come data di inizio dei lavori di costruzione l’anno 1561 senza fare alcun riferimento all’architetto della fabbrica, che rimane dunque senza autore. Tuttavia, una serie di soluzioni architettoniche, quali le torri d’angolo, la conseguente conformazione dei tetti, la presenza dei numerosi camini così simili a quelli della Villa Medicea di Artimino, farebbero propendere con maggior certezza per un’attribuzione a Bernardo Buontalenti quale unico progettista. Presente nella celebre serie delle lunette che raffigurano le Ville Medicee, dipinte da Giusto Utens nel 1599, la Villa di Seravezza vi è raffigurata mostrando la facciata settentrionale parallela al torrente Vezza. Si comprende così che ciò che si vede oggi, provenendo dal borgo, corrispondesse in passato non al fronte principale ma al retro della villa aperto sul giardino e sulla cappellina ad esso posta in fregio, entrambi protetti dall’esterno grazie ad alto muro sul quale si appoggiavano a ovest le scuderie granducali. La facciata principale e l’ingresso al complesso erano dunque poste a est dove ancora oggi, sopra il grande portone d’ingresso per le carrozze, una lapide dedica l’opera a Cosimo I. Un rovesciamento di gerarchia che ha ispirato un analogo rovesciamento di scala nel progetto di allestimento. Dal 2013 parte del patrimonio Unesco come le altre ville medicee, il palazzo di Seravezza è sede da molti anni mostre d’arte ma per la prima volta dallo scorso maggio ha ospitato una mostra di storia, politica e costume dedicata alla rilettura degli anni Ottanta organizzata in collaborazione con ADI Design Museum Compasso d’Oro Milano. Tale occasione ha permesso di progettare e realizzare un allestimento che diverrà semipermanente. Dato il vincolo di bene monumentale, il progetto ha previsto un sistema di contro pareti con pannelli autoportanti e una serie di mobili con teche di varie dimensioni che sono andati a formare all’interno del palazzo l’immagine di un’astratta città. Nere quinte e sottili partizioni hanno esaltato la numerosa serie degli oggetti esposti creando pause fra i pezzi esposti, consentendo così di organizzare in modo chiaro e non invasivo la parte di informazioni critiche, testuali e di segnaletica per i visitatori della mostra. Attributed to Bartolomeo Ammannati by Repetti, who hypothesises its construction since 1559, the Palazzo Mediceo of Seravezza is located upstream of the ancient village almost marking the beginning of the narrow valley that, following the course of the torrent Vezza stream, rises towards the villages near the peaks of the Apuan Alps, the marble basins and the quarries where Michelangelo worked. A document conserved at the State Archives in Florence disproves this attribution. It states as date of the start of construction work is the year 1561 without making any reference to the architect of the building, which therefore remains without an author. However, a series of architectural solutions, such as the corner towers, the consequent conformation of the roofs, the presence of the numerous chimneys so similar to those of the Villa Medicea di Artimino, would suggest with greater certainty for an attribution to Bernardo Buontalenti as the sole designer. Present in the famous series of lunettes depicting the Medici Villas painted by Giusto Utens in 1599, the Villa of Seravezza is depicted there showing the northern façade parallel to the Vezza stream. It is thus understood that what seen today, coming from the village, corresponded in the past not to the main front front, but to the rear of the villa open onto the garden and the chapel in front of it, both of which were protected from the outside by a high wall on which the stables the grand ducal stables to the west. The main façade and the entrance to the complex were therefore located to the east where still today, above the large entrance gate for carriages, a plaque dedicates the work to Cosimo I. A reversal of hierarchy that inspired a similar reversal of scale in the layout design. Since 2013 part of the Unesco heritage like the other Medici villas, the palace of Seravezza has been hosting art exhibitions for many years but for the first time since last May it hosted an exhibition of history, politics, and customs dedicated to the reinterpretation of the 1980s organized in collaboration with ADI Design Museum Compasso d'Oro Milan. This occasion made it possible to design and realize an installation that will become semi-permanent. Given the constraint of monumental property, the project envisaged a system of counter walls with self-supporting self-supporting panels and a series of furniture with display cases of various sizes that formed the image of an abstract city within the building. Black backdrops and thin partitions enhanced the numerous series of exhibits, creating breaks between the exhibits. exhibits by creating breaks between the exhibits, thus allowing them in a clear and unobtrusive manner the critical, textual, and signposting for visitors to the exhibition.
Allestimento per la mostra ritorno agli anni ottanta mitologie moderne, palazzo mediceo, seravezza / andrea innocenzo volpe. - STAMPA. - 21:(2023), pp. 148-149. (Intervento presentato al convegno Indentità dell'Architettura Italiana tenutosi a Firenze nel 12 /13 Dicembre 2023).
Allestimento per la mostra ritorno agli anni ottanta mitologie moderne, palazzo mediceo, seravezza
andrea innocenzo volpe
2023
Abstract
Attribuito a Bartolomeo Ammannati dal Repetti, che ne ipotizza la costruzione dal 1559, il Palazzo Mediceo di Seravezza è posto a monte dell’antico borgo quasi a segnare l’inizio della stretta valle che, seguendo il corso del torrente Vezza, sale verso i paesi prossimi alle cime delle Alpi Apuane, ai bacini marmiferi e alle cave dove lavorò Michelangelo. Un documento conservato presso l’Archivio di Stato di Firenze smentisce tale attribuzione. Vi si riporta come data di inizio dei lavori di costruzione l’anno 1561 senza fare alcun riferimento all’architetto della fabbrica, che rimane dunque senza autore. Tuttavia, una serie di soluzioni architettoniche, quali le torri d’angolo, la conseguente conformazione dei tetti, la presenza dei numerosi camini così simili a quelli della Villa Medicea di Artimino, farebbero propendere con maggior certezza per un’attribuzione a Bernardo Buontalenti quale unico progettista. Presente nella celebre serie delle lunette che raffigurano le Ville Medicee, dipinte da Giusto Utens nel 1599, la Villa di Seravezza vi è raffigurata mostrando la facciata settentrionale parallela al torrente Vezza. Si comprende così che ciò che si vede oggi, provenendo dal borgo, corrispondesse in passato non al fronte principale ma al retro della villa aperto sul giardino e sulla cappellina ad esso posta in fregio, entrambi protetti dall’esterno grazie ad alto muro sul quale si appoggiavano a ovest le scuderie granducali. La facciata principale e l’ingresso al complesso erano dunque poste a est dove ancora oggi, sopra il grande portone d’ingresso per le carrozze, una lapide dedica l’opera a Cosimo I. Un rovesciamento di gerarchia che ha ispirato un analogo rovesciamento di scala nel progetto di allestimento. Dal 2013 parte del patrimonio Unesco come le altre ville medicee, il palazzo di Seravezza è sede da molti anni mostre d’arte ma per la prima volta dallo scorso maggio ha ospitato una mostra di storia, politica e costume dedicata alla rilettura degli anni Ottanta organizzata in collaborazione con ADI Design Museum Compasso d’Oro Milano. Tale occasione ha permesso di progettare e realizzare un allestimento che diverrà semipermanente. Dato il vincolo di bene monumentale, il progetto ha previsto un sistema di contro pareti con pannelli autoportanti e una serie di mobili con teche di varie dimensioni che sono andati a formare all’interno del palazzo l’immagine di un’astratta città. Nere quinte e sottili partizioni hanno esaltato la numerosa serie degli oggetti esposti creando pause fra i pezzi esposti, consentendo così di organizzare in modo chiaro e non invasivo la parte di informazioni critiche, testuali e di segnaletica per i visitatori della mostra. Attributed to Bartolomeo Ammannati by Repetti, who hypothesises its construction since 1559, the Palazzo Mediceo of Seravezza is located upstream of the ancient village almost marking the beginning of the narrow valley that, following the course of the torrent Vezza stream, rises towards the villages near the peaks of the Apuan Alps, the marble basins and the quarries where Michelangelo worked. A document conserved at the State Archives in Florence disproves this attribution. It states as date of the start of construction work is the year 1561 without making any reference to the architect of the building, which therefore remains without an author. However, a series of architectural solutions, such as the corner towers, the consequent conformation of the roofs, the presence of the numerous chimneys so similar to those of the Villa Medicea di Artimino, would suggest with greater certainty for an attribution to Bernardo Buontalenti as the sole designer. Present in the famous series of lunettes depicting the Medici Villas painted by Giusto Utens in 1599, the Villa of Seravezza is depicted there showing the northern façade parallel to the Vezza stream. It is thus understood that what seen today, coming from the village, corresponded in the past not to the main front front, but to the rear of the villa open onto the garden and the chapel in front of it, both of which were protected from the outside by a high wall on which the stables the grand ducal stables to the west. The main façade and the entrance to the complex were therefore located to the east where still today, above the large entrance gate for carriages, a plaque dedicates the work to Cosimo I. A reversal of hierarchy that inspired a similar reversal of scale in the layout design. Since 2013 part of the Unesco heritage like the other Medici villas, the palace of Seravezza has been hosting art exhibitions for many years but for the first time since last May it hosted an exhibition of history, politics, and customs dedicated to the reinterpretation of the 1980s organized in collaboration with ADI Design Museum Compasso d'Oro Milan. This occasion made it possible to design and realize an installation that will become semi-permanent. Given the constraint of monumental property, the project envisaged a system of counter walls with self-supporting self-supporting panels and a series of furniture with display cases of various sizes that formed the image of an abstract city within the building. Black backdrops and thin partitions enhanced the numerous series of exhibits, creating breaks between the exhibits. exhibits by creating breaks between the exhibits, thus allowing them in a clear and unobtrusive manner the critical, textual, and signposting for visitors to the exhibition.File | Dimensione | Formato | |
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