Il complesso termale di Sidi Harazem in Marocco, progettato dall'architetto franco-marocchino Jean François Zevaco tra il 1960 e il 1970, è oggi un caso di studio di grande interesse per analizzare la perdita di leggibilità di un sito. Particolarmente noto per l'opera iconica di Zevaco per l'uso del cemento grezzo, espressione nel Marocco postcoloniale della modernità architettonica, il progetto di Sidi Harazem registra nel linguaggio del suo autore il brutalismo di Le Corbusier e l'organicismo di Wright. Il progetto originario prevedeva una serie di edifici posizionati in un difficile paesaggio desertico-collinare, nei pressi dell'oasi di Sidi Harazem. L'indagine riguarda il complesso non solo nella sua essenza di opera architettonica, ma anche nel suo rapporto con il territorio circostante, rispetto alle innumerevoli mutazioni, all'interno di un assetto paesaggistico. Il suo valore viene evidenziato e analizzato attraverso uno studio finalizzato alla conservazione non solo dei manufatti, ma di ciò che essi hanno rappresentato per decenni da un punto di vista politico e ideologico, economico e sociale, antropologico e artistico, soprattutto attraverso l'esame di ciò che il complesso termale ha significato un tempo per la popolazione e di come viene percepito oggi da turisti troppo spesso distratti. La proposta è quella di una chiave di lettura volta a studiare le interrelazioni da sempre presenti nel "sistema", che comprende il paesaggio termale, l'area desertica, il parco e gli edifici in cemento armato, concepiti come unione della tradizione marocchina e della modernità architettonica. The thermal complex of Sidi Harazem in Morocco, designed by the Franco- Moroccan architect Jean François Zevaco between 1960 and 1970, is today a case study of great interest to analyze the loss of legibility of a site. Especially known for the iconic work of Zevaco for the use of rough concrete, an expression in postcolonial Morocco of architectural modernity, Sidi Harazem's project records in its author's language the brutalism of Le Corbusier and the organicism of Wright. The original project included a series of buildings positioned in a difficult desert-hilly landscape, near the oasis of Sidi Harazem. The survey concerns the complex not only in its essence of architectural work, but also in its relationship with the surrounding territory, with respect to innumerable mutations, within a landscape layout. Its value is highlighted and analyzed through a study aimed at the conservation not only of the artifacts, but of what they have represented for decades from a political and ideological, economic and social, anthropological and artistic point of view, mainly through the examination of what the thermal complex has meant a time for the population and how it is perceived today by tourists too often distracted. The proposal is that of a reading key aimed at studying the interrelations that have always been present in the "system", including the thermal landscape, the desert area, the park and the reinforced concrete buildings, conceived as a union of the Moroccan tradition and of the architectural modernity.

Il sito di Sidi Harzem di Jean François Zevaco e la dimensione del consumo turistico, in Il patrimonio culturale in mutamento. le sfide dell’uso / Francesco Pisani. - STAMPA. - (2019), pp. 1235-1244. (Intervento presentato al convegno 35° convegno internazionale Scienza e Beni Culturali. Il patrimonio culturale in mutamento. Le sfide dell’uso tenutosi a Bressanone nel 1 - 5 luglio 2019).

Il sito di Sidi Harzem di Jean François Zevaco e la dimensione del consumo turistico, in Il patrimonio culturale in mutamento. le sfide dell’uso

Francesco Pisani
2019

Abstract

Il complesso termale di Sidi Harazem in Marocco, progettato dall'architetto franco-marocchino Jean François Zevaco tra il 1960 e il 1970, è oggi un caso di studio di grande interesse per analizzare la perdita di leggibilità di un sito. Particolarmente noto per l'opera iconica di Zevaco per l'uso del cemento grezzo, espressione nel Marocco postcoloniale della modernità architettonica, il progetto di Sidi Harazem registra nel linguaggio del suo autore il brutalismo di Le Corbusier e l'organicismo di Wright. Il progetto originario prevedeva una serie di edifici posizionati in un difficile paesaggio desertico-collinare, nei pressi dell'oasi di Sidi Harazem. L'indagine riguarda il complesso non solo nella sua essenza di opera architettonica, ma anche nel suo rapporto con il territorio circostante, rispetto alle innumerevoli mutazioni, all'interno di un assetto paesaggistico. Il suo valore viene evidenziato e analizzato attraverso uno studio finalizzato alla conservazione non solo dei manufatti, ma di ciò che essi hanno rappresentato per decenni da un punto di vista politico e ideologico, economico e sociale, antropologico e artistico, soprattutto attraverso l'esame di ciò che il complesso termale ha significato un tempo per la popolazione e di come viene percepito oggi da turisti troppo spesso distratti. La proposta è quella di una chiave di lettura volta a studiare le interrelazioni da sempre presenti nel "sistema", che comprende il paesaggio termale, l'area desertica, il parco e gli edifici in cemento armato, concepiti come unione della tradizione marocchina e della modernità architettonica. The thermal complex of Sidi Harazem in Morocco, designed by the Franco- Moroccan architect Jean François Zevaco between 1960 and 1970, is today a case study of great interest to analyze the loss of legibility of a site. Especially known for the iconic work of Zevaco for the use of rough concrete, an expression in postcolonial Morocco of architectural modernity, Sidi Harazem's project records in its author's language the brutalism of Le Corbusier and the organicism of Wright. The original project included a series of buildings positioned in a difficult desert-hilly landscape, near the oasis of Sidi Harazem. The survey concerns the complex not only in its essence of architectural work, but also in its relationship with the surrounding territory, with respect to innumerable mutations, within a landscape layout. Its value is highlighted and analyzed through a study aimed at the conservation not only of the artifacts, but of what they have represented for decades from a political and ideological, economic and social, anthropological and artistic point of view, mainly through the examination of what the thermal complex has meant a time for the population and how it is perceived today by tourists too often distracted. The proposal is that of a reading key aimed at studying the interrelations that have always been present in the "system", including the thermal landscape, the desert area, the park and the reinforced concrete buildings, conceived as a union of the Moroccan tradition and of the architectural modernity.
2019
Il patrimonio culturale in mutamento. Le sfide dell’uso
35° convegno internazionale Scienza e Beni Culturali. Il patrimonio culturale in mutamento. Le sfide dell’uso
Bressanone
1 - 5 luglio 2019
Francesco Pisani
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