In linea con la tradizione giudaica, dove l’angelologia occupa un posto notevole , anche nel cristianesimo antico il theologoumenon degli angeli, concepiti come mediatori tra la realtà divina e quella umana, diventa oggetto di attenta riflessione, anche perché la Scrittura stessa, pur ammettendone l’esistenza, lascia in sospeso molti aspetti. Nel racconto genesiaco della creazione del mondo e delle sue creature, l’origine degli angeli non è discussa, così come manca una trattazione sulla natura del peccato commesso da alcuni di loro, sulla stabilità o meno della loro condizione, sulla loro natura incorporea o corporea, nonché sul loro rapporto con Cristo e con gli uomini . Già alcuni autori cristiani di II secolo, nel dialogare con il mondo giudaico ma anche con quello greco-romano, al fine di chiarire la posizione del cristianesimo riguardo alle filosofie, alle religioni e alle istituzioni politiche, avevano cercato di spiegare il carattere trascendente di Cristo, figlio di Dio, e dello Spirito Santo, presentandoli come angeli. Se in Giustino Cristo è il κύριος τῶν δυνάμενων , laddove le δυνάμεις sono gli esseri angelici , nel Pastore di Erma l’angelo glorioso non solo è Michele , ma anche il Figlio di Dio . È su questo sfondo di ellenizzazione e di ontologizzazione, pronto ad allargare la prospettiva soteriologica alla base dei testi scritturistici verso una indagine metafisica, che si innesta la riflessione degli autori cristiani antichi sulla natura degli angeli. In keeping with the Jewish tradition, in which angelology occupies a remarkable place, the problem of the nature of angels becomes the object of reflection even in early Christianity. In the Alexandrian tradition, in the third century, Origen, after presenting a substantial equality of all rational creatures at the first moment of creation, proposes a distinction between them in his De Principiis. This distinction is based on their use of free will. Created free to choose, some rational creatures remained attached to the good, while others turned away. Hence, the origin of angels, men and demons. Thus, beginning with Origen, instability becomes an essential quality of the angelic nature to the extent where it plays a key role in the polemical conflicts of the fourth century concerning the nature of the Holy Spirit. In the West, in the fourth century, Augustine of Hippo, in contrast to Origen's teaching, emphasises the stability of the angels. Endowed with a spiritual nature and free will, angels, who are bearers of stability and superior to human beings, become the backbone of the civitas Dei.
Da Origene ad Agostino: posizioni e discussioni sulla natura angelica tra Oriente e Occidente / Roberta Franchi. - In: MEDIOEVO E RINASCIMENTO. - ISSN 0394-7858. - STAMPA. - 37:(2023), pp. 161-176.
Da Origene ad Agostino: posizioni e discussioni sulla natura angelica tra Oriente e Occidente
Roberta Franchi
2023
Abstract
In linea con la tradizione giudaica, dove l’angelologia occupa un posto notevole , anche nel cristianesimo antico il theologoumenon degli angeli, concepiti come mediatori tra la realtà divina e quella umana, diventa oggetto di attenta riflessione, anche perché la Scrittura stessa, pur ammettendone l’esistenza, lascia in sospeso molti aspetti. Nel racconto genesiaco della creazione del mondo e delle sue creature, l’origine degli angeli non è discussa, così come manca una trattazione sulla natura del peccato commesso da alcuni di loro, sulla stabilità o meno della loro condizione, sulla loro natura incorporea o corporea, nonché sul loro rapporto con Cristo e con gli uomini . Già alcuni autori cristiani di II secolo, nel dialogare con il mondo giudaico ma anche con quello greco-romano, al fine di chiarire la posizione del cristianesimo riguardo alle filosofie, alle religioni e alle istituzioni politiche, avevano cercato di spiegare il carattere trascendente di Cristo, figlio di Dio, e dello Spirito Santo, presentandoli come angeli. Se in Giustino Cristo è il κύριος τῶν δυνάμενων , laddove le δυνάμεις sono gli esseri angelici , nel Pastore di Erma l’angelo glorioso non solo è Michele , ma anche il Figlio di Dio . È su questo sfondo di ellenizzazione e di ontologizzazione, pronto ad allargare la prospettiva soteriologica alla base dei testi scritturistici verso una indagine metafisica, che si innesta la riflessione degli autori cristiani antichi sulla natura degli angeli. In keeping with the Jewish tradition, in which angelology occupies a remarkable place, the problem of the nature of angels becomes the object of reflection even in early Christianity. In the Alexandrian tradition, in the third century, Origen, after presenting a substantial equality of all rational creatures at the first moment of creation, proposes a distinction between them in his De Principiis. This distinction is based on their use of free will. Created free to choose, some rational creatures remained attached to the good, while others turned away. Hence, the origin of angels, men and demons. Thus, beginning with Origen, instability becomes an essential quality of the angelic nature to the extent where it plays a key role in the polemical conflicts of the fourth century concerning the nature of the Holy Spirit. In the West, in the fourth century, Augustine of Hippo, in contrast to Origen's teaching, emphasises the stability of the angels. Endowed with a spiritual nature and free will, angels, who are bearers of stability and superior to human beings, become the backbone of the civitas Dei.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.