Qual è il rapporto tra abitudine e creatività letteraria? Che ruolo ha l’abitudine nei processi compositivi e, in generale, nella produttività artistica e nell’esperienza estetica? In che relazione stanno tra loro i termini abitudine e improvvisazione, assuefazione e contingenza? Per rispondere a questi interrogativi, centrali per l’estetica, questo saggio muove dalla discussione di alcuni luoghi rilevanti dello Zibaldone di Giacomo Leopardi. Si enucleeranno, da un lato, le nozioni di abitudine e assuefazione, intese – nel caso dell’applicazione alla poesia – come il lavoro poetico del darsi una forma; dall’altro lato, la nozione di contingenza ambientale o contestuale come input che avvia il canto, e dunque l’improvvisazione deliberata in quanto metodo. Sullo sfondo di questa trama di concetti vedremo disporsi le questioni del rapporto tra libro e oralità, performatività e recitazione, opera popolare e opera colta, in un complesso intreccio di rimandi che definisce, almeno nelle sue linee generali, uno degli assi della riflessione teorica leopardiana intorno agli anni Venti dell’Ottocento.
Abitudine, contingenza, oralità: per una letteratura “viva” a partire da Leopardi / Mariagrazia Portera. - In: ITINERA. - ISSN 2039-9251. - ELETTRONICO. - 26:(2023), pp. 210-227.
Abitudine, contingenza, oralità: per una letteratura “viva” a partire da Leopardi
Mariagrazia Portera
2023
Abstract
Qual è il rapporto tra abitudine e creatività letteraria? Che ruolo ha l’abitudine nei processi compositivi e, in generale, nella produttività artistica e nell’esperienza estetica? In che relazione stanno tra loro i termini abitudine e improvvisazione, assuefazione e contingenza? Per rispondere a questi interrogativi, centrali per l’estetica, questo saggio muove dalla discussione di alcuni luoghi rilevanti dello Zibaldone di Giacomo Leopardi. Si enucleeranno, da un lato, le nozioni di abitudine e assuefazione, intese – nel caso dell’applicazione alla poesia – come il lavoro poetico del darsi una forma; dall’altro lato, la nozione di contingenza ambientale o contestuale come input che avvia il canto, e dunque l’improvvisazione deliberata in quanto metodo. Sullo sfondo di questa trama di concetti vedremo disporsi le questioni del rapporto tra libro e oralità, performatività e recitazione, opera popolare e opera colta, in un complesso intreccio di rimandi che definisce, almeno nelle sue linee generali, uno degli assi della riflessione teorica leopardiana intorno agli anni Venti dell’Ottocento.File | Dimensione | Formato | |
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