Costruzioni sociali dell’alterità migrante nella società della pandemia: tra disattenzione pubblica, disciplinamento e pratiche emergenti della solidarietà

Il contributo intende valorizzare la «funzione specchio» delle migrazioni (Sayad 1996), per tentare di mettere in luce le tendenze ambivalenti, di persistenza e mutamento, sollecitate dalla crisi (Morin 1976) con specifico riferimento ai processi di costruzione/decostruzione sociale dell’alterità migrante durante la pandemia da Covid-19. In questo senso, la riflessione proposta è articolata lungo tre dimensioni, analiticamente distinte ma indiscutibilmente interrelate negli effetti performativi che mostrano rispetto alle geografie di inclusione/esclusione delle soggettività migranti: la dimensione simbolica delle narrazioni sulle migrazioni (Wimmer 2006), quella istituzionale-politica dei provvedimenti di legalizzazione e «illegalizzazione» della presenza straniera (De Genova 2002) e, infine, la dimensione locale delle pratiche di solidarietà e di mobilitazione a tutela dei diritti degli stranieri (Garkisch et al. 2017).