Protagonista delle più celebri contrapposizioni di principio della dottrina dello Stato della prima metà del Novecento, Hans Kelsen si consolida già tra gli anni Venti e Trenta come un giurista universale. È al centro del dibattito politico e teorico che fonda nel primo dopoguerra le radici dello Stato costituzionale. Ne segue poi, un decennio più tardi, la crisi, confrontandosi in particolare con il drammatico percorso tedesco di affermazione del totalitarismo. Le critiche nei confronti del suo impianto teorico restano accese in Europa anche nel secondo dopoguerra; non facile la sua penetrazione in terra americana, dopo il suo arrivo nel 1940. Le grandi opere di questo periodo, dalla General Theory alla seconda edizione della Dottrina pura, lo confermano comunque come un imprescindibile punto di riferimento per ogni riflessione di teoria generale. Solo sul finire del Novecento sorgono i primi interrogativi sulla sua attualità, ripercorsi nel saggio con particolare riferimento al contesto italiano, in cui Kelsen continua a conoscere una presenza ampia e capillare. Iniziano così le prese di distanza dal suo pensiero, ritenuto lontano dal pluralismo del presente e dal paradigma dei diritti, affermatosi con il costituzionalismo del secondo dopoguerra. Mentre appaiono ancora di grande attualità sia la sua lettura critica dei presupposti del diritto pubblico costruiti dalla scienza giuridica ottocentesca, sia la sua teoria della democrazia.

Kelsen giurista e teorico del diritto: una controversa attualità / Bernardo Sordi. - In: ISONOMIA. - ISSN 1405-0218. - ELETTRONICO. - 59:(2023), pp. 142-157.

Kelsen giurista e teorico del diritto: una controversa attualità.

Bernardo Sordi
2023

Abstract

Protagonista delle più celebri contrapposizioni di principio della dottrina dello Stato della prima metà del Novecento, Hans Kelsen si consolida già tra gli anni Venti e Trenta come un giurista universale. È al centro del dibattito politico e teorico che fonda nel primo dopoguerra le radici dello Stato costituzionale. Ne segue poi, un decennio più tardi, la crisi, confrontandosi in particolare con il drammatico percorso tedesco di affermazione del totalitarismo. Le critiche nei confronti del suo impianto teorico restano accese in Europa anche nel secondo dopoguerra; non facile la sua penetrazione in terra americana, dopo il suo arrivo nel 1940. Le grandi opere di questo periodo, dalla General Theory alla seconda edizione della Dottrina pura, lo confermano comunque come un imprescindibile punto di riferimento per ogni riflessione di teoria generale. Solo sul finire del Novecento sorgono i primi interrogativi sulla sua attualità, ripercorsi nel saggio con particolare riferimento al contesto italiano, in cui Kelsen continua a conoscere una presenza ampia e capillare. Iniziano così le prese di distanza dal suo pensiero, ritenuto lontano dal pluralismo del presente e dal paradigma dei diritti, affermatosi con il costituzionalismo del secondo dopoguerra. Mentre appaiono ancora di grande attualità sia la sua lettura critica dei presupposti del diritto pubblico costruiti dalla scienza giuridica ottocentesca, sia la sua teoria della democrazia.
2023
59
142
157
Bernardo Sordi
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