K index improves MS diagnosis and supports the differential diagnosis between MS and MS-like syndromes.

Razionale: nonostante i criteri diagnostici validati, la diagnosi di SM è talvolta difficile a causa di sindromi cliniche e/o radiologiche simili alla SM. L'indice K (indice K = rapporto tra catene leggere libere K nel liquido cerebrospinale e nel siero diviso per il rapporto tra albumina nel liquido cerebrospinale e nel siero) è un biomarcatore nel liquido cerebrospinale che può essere analizzato facilmente e rapidamente attraverso una tecnica automatica che, a differenza del dosaggio delle bande oligoclonali (OB), rilascia risultati quantitativi. Ad oggi il suo ruolo nel processo diagnostico è controverso. Metodi: abbiamo analizzato pazienti con SM in base al rispetto dei criteri diagnostici McDonald del 2011 e altre malattie infiammatorie/vascolari del sistema nervoso centrale (SMN) sottoposti ad analisi del liquido cerebrospinale nel nostro Centro SM. Sono stati analizzati i biomarcatori del liquido cerebrospinale OB e l'indice K. I pazienti sono stati quindi classificati in base alla presenza di OB (OB+), indice K >6,49 (indice k+) e, quando erano disponibili immagini ponderate per la suscettibilità in grandezza (SWI), segno della vena centrale >50% (CSV+). Risultati: 106 Sono stati inclusi i pazienti, 62 pazienti (58,5%) MS e 44 pazienti (41,5%) NMS. Le frequenze dei biomarcatori del liquido cerebrospinale sono riportate nella tabella 1-2. È stato analizzato anche un sottogruppo di 40 pazienti con MRI 3T (n= 25 MS e n= 15 nMS). 14/25 pazienti con MS e 1/15 pazienti con nMS erano OB+K-indice+CVS+ e 1/25 pazienti con MS e 8/15 pazienti con nMS erano OB-K-indice-CSV-. L'inclusione dell'indice K oltre all'OB ha migliorato la specificità (0,8 vs 0,7). La specificità della diagnosi era più elevata quando era incluso il CVS (0,93) nonostante una sensibilità inferiore (0,56 vs 0,77) rispetto alla sola valutazione OB. Conclusione: nella pratica clinica la combinazione di biomarcatori del liquido cerebrospinale (OB e K- indice) con marcatore MRI (CVS) potrebbe essere un buon approccio per ridurre al minimo la diagnosi errata. Background and aims: Despite validated diagnostic criteria, MS diagnosis is sometimes difficult because of MS-like clinical and/or radiological syndromes. K-index (K-index = CSF/serum K-free light chains divided by CSF/serum albumin) is a CSF biomarker, that can easily and quickly be assayed through an automatic technique that, unlike oligoclonal bands (OB) assay, releases quantitative results. To date its role in diagnostic process is controversial. Methods: We analyzed pts with MS according to fulfillment of the 2011 McDonald diagnostic criteria and other inflammatory/vascular CNS diseases (nMS) who underwent to CSF analysis in our MS Centre. CSF biomarkers OB and K-index were analyzed. Pts were then classified according to OB presence (OB+), K-index >6,49 (k-index+) and, when magnitude susceptibility weighted images (SWI) were available, Central Vein Sign >50% (CSV+). Results: 106 pts were included, 62 pts (58,5%) MS and 44 pts (41,5%) nMS. Frequencies of CSF biomarkers are reported in table 1-2. A subgroup of 40 pts with 3T MRI (n= 25 MS and n= 15 nMS) was also analyzed. 14/25 MS pts and 1/15 nMS pts were OB+K-index+CVS+ and 1/25 MS and 8/15 nMS pts were OB-K-index-CSV-. The inclusion of K-index in addition to OB improved the specificity (0,8 vs 0,7). The specificity of the diagnosis was higher when CVS was included (0,93) despite a lower sensitivity (0,56 vs 0,77) compared to only OB evaluation. Conclusion: In clinical practice the combination of CSF biomarkers (OB and K-index) with MRI marker (CVS) could be a good approach to minimize misdiagnosis.