I Poli Universitari Penitenziari si prestano, per loro natura, ad essere un interessante oggetto di studio, laboratorio di relazioni, occasione di socialità creativa e, ovviamente, braccio (parzialmente) esterno di formazione accademica. All’interno delle istituzioni detentive, l’università, fin dall’istituzione dei primi poli, si è impegnata a portare avanti e irrobustire la prima missione e, non senza ostacoli, ha sviluppato l’attività di ricerca e si è impegnata a coinvolgere gli studenti detenuti in tale sfida. Il confronto tra le due istituzioni ha richiesto fin dall’inizio di adattarsi ai terreni d’incontro, di rivedere i registri linguistici, di fornire materiali didattici altri e nuovi rispetto a quelli tradizionalmente utilizzati con gli studenti liberi. In ragione di questa necessità, l’articolazione tra le due istituzioni ha ‘oliato i propri meccanismi’ con attività ‘speciali’ collocati nel grande contenitore della terza missione universitaria, qui intesa come “la ‘relazione con’ il mondo esterno non accademico: industria, autorità pubbliche e società” (Schoen et al. 2007, p.127) per lo scambio di conoscenze reciprocamente vantaggioso e risorse (Driscoll, 2008, p.39) a beneficio della società (Molas-Gallart et al. 2002). A partire dal 2018 la CNUPP ha individuato tra i gruppi di lavoro uno specifico destinato a raccogliere e valorizzare le esperienze di terza missione dei Poli Universitari. Il Polo Penitenziario fiorentino dal 2000 ha costruito un ampio repertorio di progetti volti a creare un triangolo virtuoso tra università, carcere e società. Il presente contributo intende focalizzare l’attenzione sul biennio pandemico 2020-2021, dove gli studenti in condizione di doppia restrizione e i cittadini, a loro volta confinati per le restrizioni sanitarie, hanno potuto partecipare a Nel frattempo…un libro, un progetto corale ideato dal Sistema bibliotecario di ateneo dell’Università di Firenze, che ha visto la partecipazione di esponenti del mondo della cultura, di cittadini e di persone recluse. Il progetto è stato accompagnato nella sua realizzazione da una ‘meta-riflessione’ stimolata attraverso brevi interviste sulla funzione della lettura in carcere e sull’immaginario sulla detenzione. Sono state coinvolte librerie indipendenti dell’area metropolitana, professionisti della creatività ed è stato organizzato un workshop online su temi diversi a partire da alcune proposte e riflessioni di alcuni studenti detenuti.

Nel frattempo... un libro. Il contagio della lettura ai tempi del Covid / Ivana Acocella; Silvia Pezzoli; Silvia Bruni. - In: SICUREZZA E SCIENZE SOCIALI. - ISSN 2283-8740. - STAMPA. - (In corso di stampa), pp. 00-00.

Nel frattempo... un libro. Il contagio della lettura ai tempi del Covid

Ivana Acocella;Silvia Pezzoli;Silvia Bruni
In corso di stampa

Abstract

I Poli Universitari Penitenziari si prestano, per loro natura, ad essere un interessante oggetto di studio, laboratorio di relazioni, occasione di socialità creativa e, ovviamente, braccio (parzialmente) esterno di formazione accademica. All’interno delle istituzioni detentive, l’università, fin dall’istituzione dei primi poli, si è impegnata a portare avanti e irrobustire la prima missione e, non senza ostacoli, ha sviluppato l’attività di ricerca e si è impegnata a coinvolgere gli studenti detenuti in tale sfida. Il confronto tra le due istituzioni ha richiesto fin dall’inizio di adattarsi ai terreni d’incontro, di rivedere i registri linguistici, di fornire materiali didattici altri e nuovi rispetto a quelli tradizionalmente utilizzati con gli studenti liberi. In ragione di questa necessità, l’articolazione tra le due istituzioni ha ‘oliato i propri meccanismi’ con attività ‘speciali’ collocati nel grande contenitore della terza missione universitaria, qui intesa come “la ‘relazione con’ il mondo esterno non accademico: industria, autorità pubbliche e società” (Schoen et al. 2007, p.127) per lo scambio di conoscenze reciprocamente vantaggioso e risorse (Driscoll, 2008, p.39) a beneficio della società (Molas-Gallart et al. 2002). A partire dal 2018 la CNUPP ha individuato tra i gruppi di lavoro uno specifico destinato a raccogliere e valorizzare le esperienze di terza missione dei Poli Universitari. Il Polo Penitenziario fiorentino dal 2000 ha costruito un ampio repertorio di progetti volti a creare un triangolo virtuoso tra università, carcere e società. Il presente contributo intende focalizzare l’attenzione sul biennio pandemico 2020-2021, dove gli studenti in condizione di doppia restrizione e i cittadini, a loro volta confinati per le restrizioni sanitarie, hanno potuto partecipare a Nel frattempo…un libro, un progetto corale ideato dal Sistema bibliotecario di ateneo dell’Università di Firenze, che ha visto la partecipazione di esponenti del mondo della cultura, di cittadini e di persone recluse. Il progetto è stato accompagnato nella sua realizzazione da una ‘meta-riflessione’ stimolata attraverso brevi interviste sulla funzione della lettura in carcere e sull’immaginario sulla detenzione. Sono state coinvolte librerie indipendenti dell’area metropolitana, professionisti della creatività ed è stato organizzato un workshop online su temi diversi a partire da alcune proposte e riflessioni di alcuni studenti detenuti.
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Ivana Acocella; Silvia Pezzoli; Silvia Bruni
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