L’approccio biofilico al design e all’architettura (Kellert, 2018) che caratterizza molti nuovi edifici per l’educazione (Park, Lee, 2019), si interseca con l’interesse della pedagogia per i temi ambientali in una prospettiva post-umanista (Orr, 1994), e arricchisce il settore delle “green school” (Gough et al., 2020). Il progetto di “green school” è un fenomeno globale, che applica in ambito educativo un modello di azione locale sensibile alle specificità geografiche e culturali per favorire la transizione ecologica urbana (Otto, Pennisi, 2017), in linea con le indicazioni dell’agenda 2030 dell’ONU sul contrasto ai cambiamenti climatici. La diffusione di edifici e di programmi didattici che massimizzano il rapporto con l’ambiente naturale è legittimata da evidence scientifica che dimostra effetti positivi sulla salute (Hartig et al., 2014), su attenzione e apprendimento (Kuo et al., 2019) e in generale sulla qualità della vita della comunità scolastica (Magzamen et al., 2017). Inoltre, laddove l’accesso scolastico è protetto da politiche inclusive, le green school (Gough et al., 2020), possono avere un effetto di mitigazione delle disuguaglianze sociali poiché estendono i benefici prodotti da un’architettura innovativa alle classi sociali più fragili (Barò, 2021). Gli spazi delle “green school” consentono la convivenza tra più specie viventi e ciò ha importanti implicazioni educative per la sensibilizzazione ai temi ambientali e ai comportamenti ecologicamente sostenibili, e per il consolidarsi di un prospettiva più-che-umana nelle nuove generazioni (Cole, Altenburger, 2019;). Attraverso l’analisi dello spazio progettato in tre scuole all’avanguardia, la Green school di Bali, la Sandy Hook School di Newtown, USA, e il Colegio Reggio di Madrid, si analizzano gli elementi comuni e le declinazioni locali, evidenziando come nella scuola biofilica l’attenzione alla relazione con il paesaggio, la storia della comunità e le specificità del contesto rivestano un ruolo centrale per la formazione di una coscienza ecologica nelle comunità scolastiche e quindi nei cittadini del futuro.
Le green school tra comunità locali e transizione ecologica urbana / Leonardo Chiesi, Fabio Ciaravella, Paolo Costa, Bianca Galmarini. - ELETTRONICO. - (2024), pp. 124-125. (Intervento presentato al convegno XIV Convegno di Sociologia dell’Ambiente. CRISI E COMPLESSITÀ: Clima, Beni Comuni, Biodiversità, Cibo, Desertificazione, Migrazioni, Pace, Siccità, Suolo, ... tenutosi a Catania).
Le green school tra comunità locali e transizione ecologica urbana
Leonardo Chiesi;Fabio Ciaravella;Paolo Costa;Bianca Galmarini
2024
Abstract
L’approccio biofilico al design e all’architettura (Kellert, 2018) che caratterizza molti nuovi edifici per l’educazione (Park, Lee, 2019), si interseca con l’interesse della pedagogia per i temi ambientali in una prospettiva post-umanista (Orr, 1994), e arricchisce il settore delle “green school” (Gough et al., 2020). Il progetto di “green school” è un fenomeno globale, che applica in ambito educativo un modello di azione locale sensibile alle specificità geografiche e culturali per favorire la transizione ecologica urbana (Otto, Pennisi, 2017), in linea con le indicazioni dell’agenda 2030 dell’ONU sul contrasto ai cambiamenti climatici. La diffusione di edifici e di programmi didattici che massimizzano il rapporto con l’ambiente naturale è legittimata da evidence scientifica che dimostra effetti positivi sulla salute (Hartig et al., 2014), su attenzione e apprendimento (Kuo et al., 2019) e in generale sulla qualità della vita della comunità scolastica (Magzamen et al., 2017). Inoltre, laddove l’accesso scolastico è protetto da politiche inclusive, le green school (Gough et al., 2020), possono avere un effetto di mitigazione delle disuguaglianze sociali poiché estendono i benefici prodotti da un’architettura innovativa alle classi sociali più fragili (Barò, 2021). Gli spazi delle “green school” consentono la convivenza tra più specie viventi e ciò ha importanti implicazioni educative per la sensibilizzazione ai temi ambientali e ai comportamenti ecologicamente sostenibili, e per il consolidarsi di un prospettiva più-che-umana nelle nuove generazioni (Cole, Altenburger, 2019;). Attraverso l’analisi dello spazio progettato in tre scuole all’avanguardia, la Green school di Bali, la Sandy Hook School di Newtown, USA, e il Colegio Reggio di Madrid, si analizzano gli elementi comuni e le declinazioni locali, evidenziando come nella scuola biofilica l’attenzione alla relazione con il paesaggio, la storia della comunità e le specificità del contesto rivestano un ruolo centrale per la formazione di una coscienza ecologica nelle comunità scolastiche e quindi nei cittadini del futuro.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.