L’intervento, espressione di una più ampia ricerca ancora in fieri, intende illustrare la figura di Costanza Amaretta, fittizia ispiratrice e protagonista dei «Ragionamenti» (ma anche del «Discacciamento» e dell’«Asino d’oro», frutto del cosiddetto ‘periodo romano’) di Agnolo Firenzuola (1523-1525): personaggio puramente letterario, l’amata Costanza, dal senhal parlante, incarna, al pari della stessa opera, suggestioni della radizione – su tutti Boccaccio, ma non solo: anche elementi tipici della lirica amorosa e topoi novellistici si intrecciano, fra gli altri, nella sua genesi – e intercetta specifiche novità della trattatistica rinascimentale di pertinenza muliebre, rappresentate in modo esemplare dal III libro del «Cortegiano» di Castiglione, che circolava già in forma manoscritta alla vigilia della pubblicazione (1528) proprio nella corte romana ove i due intellettuali operavano al tempo e con il quale, in ragione dei numerosi punti di contatto, si propone un raffronto testuale e tematico, onde rintracciarne comunanze e dissonanze in nome, se non di un’influenza, perlomeno di una comune matrice culturale, vista altresì l’alta considerazione delle donne da parte dell’abate. Lungi dal presentarsi quale figura pedante, la «Reina» mostra diversi tratti tipici della «donna di palazzo», pur nella consapevole differenza di ‘genere’ letterario e di status sociale di riferimento rispetto al trattato castiglionesco, di fronte alla cui aristocrazia i Ragionamenti potrebbero fungere da pendant borghese.
Una «donna di palazzo» per la conversazione borghese: Costanza Amaretta, «Reina» dei «Ragionamenti» di Firenzuola / Alessandro Privitera. - ELETTRONICO. - (2023), pp. 0-0. (Intervento presentato al convegno Letteratura e Potere/Poteri tenutosi a Catania nel 23-25 settembre 2021).
Una «donna di palazzo» per la conversazione borghese: Costanza Amaretta, «Reina» dei «Ragionamenti» di Firenzuola
Alessandro Privitera
2023
Abstract
L’intervento, espressione di una più ampia ricerca ancora in fieri, intende illustrare la figura di Costanza Amaretta, fittizia ispiratrice e protagonista dei «Ragionamenti» (ma anche del «Discacciamento» e dell’«Asino d’oro», frutto del cosiddetto ‘periodo romano’) di Agnolo Firenzuola (1523-1525): personaggio puramente letterario, l’amata Costanza, dal senhal parlante, incarna, al pari della stessa opera, suggestioni della radizione – su tutti Boccaccio, ma non solo: anche elementi tipici della lirica amorosa e topoi novellistici si intrecciano, fra gli altri, nella sua genesi – e intercetta specifiche novità della trattatistica rinascimentale di pertinenza muliebre, rappresentate in modo esemplare dal III libro del «Cortegiano» di Castiglione, che circolava già in forma manoscritta alla vigilia della pubblicazione (1528) proprio nella corte romana ove i due intellettuali operavano al tempo e con il quale, in ragione dei numerosi punti di contatto, si propone un raffronto testuale e tematico, onde rintracciarne comunanze e dissonanze in nome, se non di un’influenza, perlomeno di una comune matrice culturale, vista altresì l’alta considerazione delle donne da parte dell’abate. Lungi dal presentarsi quale figura pedante, la «Reina» mostra diversi tratti tipici della «donna di palazzo», pur nella consapevole differenza di ‘genere’ letterario e di status sociale di riferimento rispetto al trattato castiglionesco, di fronte alla cui aristocrazia i Ragionamenti potrebbero fungere da pendant borghese.File | Dimensione | Formato | |
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