I musei italiani, specie in tempo di crisi, manifestano le difficioltà in cui si dibatte la finanza pubblica. Un patrimonio immenso che ha a disposizione risorse sempre più esigue. Il percorso che porta al coinvolgimento dei nuovi mecenati, soggetti privati disposti a farsi carico delle esigenze di finanziamento a fronte di un’agevolazione fiscale, si sta quindi rafforzando, come dimostra il successo dell’Art Bonus. Occorre compiere un esame critico di questa tendenza, che per quanto condivisibile trova a livello normativo non pochi problemi. In particolare, il divieto di aiuti di Stato va applicato a questo settore in modo ragionevole, dal momento che quella museale difficilmente può essere equiparata ad una qualsiasi attività svolta sul mercato. L’auspicio è che la pandemia spinga definitivamente a ripensare la collocazione teorica dei fenomeni di cittadinanza attiva, sciogliendoli da ogni legame con attività lucrative e collocandoli viceversa nell’alveo di una modalità alternativa di concorso dei privati alle spese pubbliche / Italian museums, especially in times of crisis, show the difficulties in which public finance is struggling. An immense patrimony that has fewer and fewer resources at its disposal. The path leading to the involvement ofnew patrons, private individuals willing to take on the financing needs in exchange for a tax break, is therefore becoming stronger, as demonstrated by the success of the Art Bonus scheme. A critical examination of this tendency is needed, which, although worthy of support, is fraught with problems at a regulatory level. In particular, the prohibition of state aid should be applied to this sector in a reasonable way, since the museumsector can hardly be equated with any other market activity. It is hoped that the pandemic will finally lead to a rethink of the theoretical position of active citizenship phenomena, freeing them from any link with profit-making activities and placing them instead in the context of an alternative way for private individuals to contribute to public expenditures.
Il finanziamento dei musei e il ruolo del privato sociale prima e dopo la pandemia / Stefano Dorigo. - In: RASSEGNA TRIBUTARIA. - ISSN 1590-749X. - STAMPA. - 2021:(2021), pp. 362-386.
Il finanziamento dei musei e il ruolo del privato sociale prima e dopo la pandemia
Stefano Dorigo
2021
Abstract
I musei italiani, specie in tempo di crisi, manifestano le difficioltà in cui si dibatte la finanza pubblica. Un patrimonio immenso che ha a disposizione risorse sempre più esigue. Il percorso che porta al coinvolgimento dei nuovi mecenati, soggetti privati disposti a farsi carico delle esigenze di finanziamento a fronte di un’agevolazione fiscale, si sta quindi rafforzando, come dimostra il successo dell’Art Bonus. Occorre compiere un esame critico di questa tendenza, che per quanto condivisibile trova a livello normativo non pochi problemi. In particolare, il divieto di aiuti di Stato va applicato a questo settore in modo ragionevole, dal momento che quella museale difficilmente può essere equiparata ad una qualsiasi attività svolta sul mercato. L’auspicio è che la pandemia spinga definitivamente a ripensare la collocazione teorica dei fenomeni di cittadinanza attiva, sciogliendoli da ogni legame con attività lucrative e collocandoli viceversa nell’alveo di una modalità alternativa di concorso dei privati alle spese pubbliche / Italian museums, especially in times of crisis, show the difficulties in which public finance is struggling. An immense patrimony that has fewer and fewer resources at its disposal. The path leading to the involvement ofnew patrons, private individuals willing to take on the financing needs in exchange for a tax break, is therefore becoming stronger, as demonstrated by the success of the Art Bonus scheme. A critical examination of this tendency is needed, which, although worthy of support, is fraught with problems at a regulatory level. In particular, the prohibition of state aid should be applied to this sector in a reasonable way, since the museumsector can hardly be equated with any other market activity. It is hoped that the pandemic will finally lead to a rethink of the theoretical position of active citizenship phenomena, freeing them from any link with profit-making activities and placing them instead in the context of an alternative way for private individuals to contribute to public expenditures.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.