Una delle più felici vicende pittoriche del secondo Quattrocento in Terra di Bari, nonché dell’intero panorama figurativo del cosiddetto Rinascimento meridionale, è costituita dall’attività del Maestro d’Andria, personalità resa nota negli anni Sessanta del Novecento da Michele d’Elia e che prende il nome dal dittico proveniente dalla Cattedrale di Andria (ora custodito nel Museo Diocesano della stessa città). L’emergere di nuovi elementi significativi relativi alla tipologia, alla funzione, alla cronologia e alla committenza dell’opera eponima ha fornito lo spunto per elaborare un’ipotesi di ricostruzione di quella che era una rifulgente pala-reliquiario posta sull’altare maggiore della Cattedrale andriese, e per proporre una rilettura delle altre opere note del pittore, quali i Santi Giovanni e Luca evangelisti del Museo Nicolaiano di Bari, il Trittico della Visitazione di San Bernardino a Molfetta e i cinque scomparti di polittico, un tempo in collezione privata ad Adelfia. Il presente contributo si propone inoltre di suggerire alcune considerazioni in merito al girovago pittore inizialmente identificato da D’Elia con il Maestro d’Andria, ma che di questi fu probabilmente allievo: Tuccio d’Andria. Il riesame, sia sul piano stilistico sia sul piano tecnico, del trittico già in Santa Maria Vetere ad Andria (ora in Pinacoteca Metropolitana di Bari) ha consentito di riflettere sulla sua cronologia all’interno della parabola artistica di Tuccio e di riconsiderare i pochi numeri che si annoverano nel suo corpus: la pala firmata e datata 1487 già in San Giacomo a Savona (oggi nel Museo del Tesoro della Cattedrale di Savona, con la predella al Musée d’Art di Toulon) e una Madonna del latte di ubicazione ignota, acutamente a lui riferita da Federico Zeri.

Rinascimento in Terra di Bari. Nuove riflessioni sul Maestro d’Andria e su Tuccio d’Andria al bivio tra Napoli e la Liguria / Orazio Lovino. - In: BOLLETTINO D'ARTE. - ISSN 0394-4573. - STAMPA. - 47-48:(2020), pp. 47-68.

Rinascimento in Terra di Bari. Nuove riflessioni sul Maestro d’Andria e su Tuccio d’Andria al bivio tra Napoli e la Liguria

Orazio Lovino
2020

Abstract

Una delle più felici vicende pittoriche del secondo Quattrocento in Terra di Bari, nonché dell’intero panorama figurativo del cosiddetto Rinascimento meridionale, è costituita dall’attività del Maestro d’Andria, personalità resa nota negli anni Sessanta del Novecento da Michele d’Elia e che prende il nome dal dittico proveniente dalla Cattedrale di Andria (ora custodito nel Museo Diocesano della stessa città). L’emergere di nuovi elementi significativi relativi alla tipologia, alla funzione, alla cronologia e alla committenza dell’opera eponima ha fornito lo spunto per elaborare un’ipotesi di ricostruzione di quella che era una rifulgente pala-reliquiario posta sull’altare maggiore della Cattedrale andriese, e per proporre una rilettura delle altre opere note del pittore, quali i Santi Giovanni e Luca evangelisti del Museo Nicolaiano di Bari, il Trittico della Visitazione di San Bernardino a Molfetta e i cinque scomparti di polittico, un tempo in collezione privata ad Adelfia. Il presente contributo si propone inoltre di suggerire alcune considerazioni in merito al girovago pittore inizialmente identificato da D’Elia con il Maestro d’Andria, ma che di questi fu probabilmente allievo: Tuccio d’Andria. Il riesame, sia sul piano stilistico sia sul piano tecnico, del trittico già in Santa Maria Vetere ad Andria (ora in Pinacoteca Metropolitana di Bari) ha consentito di riflettere sulla sua cronologia all’interno della parabola artistica di Tuccio e di riconsiderare i pochi numeri che si annoverano nel suo corpus: la pala firmata e datata 1487 già in San Giacomo a Savona (oggi nel Museo del Tesoro della Cattedrale di Savona, con la predella al Musée d’Art di Toulon) e una Madonna del latte di ubicazione ignota, acutamente a lui riferita da Federico Zeri.
2020
47-48
47
68
Orazio Lovino
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificatore per citare o creare un link a questa risorsa: https://hdl.handle.net/2158/1358529
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact