Il progetto per la trasformazione e l’ampliamento della clinica di neuroriabilitazione e paraplegiologia di Basilea, curato dallo studio svizzero Herzog & de Meuron, dimostra come il ricorso a tecnologie prefabbricate a secco integrate in una struttura puntiforme permetta di garantire flessibilità funzionale e compositiva nel tempo, grazie alla possibilità di variare velocemente gli asset spaziali senza rinunciare alle prestazioni estetiche, energetiche ed ambientali di partenza. Inoltre, l’adozione di soluzioni di involucro caratterizzate dall’utilizzo di materiali naturali, come il legno, e l’attenzione nei confronti dell’integrazione paesaggistica permettono, in questo progetto, di creare spazi umanizzati capaci di incidere positivamente sui processi di guarigione dei pazienti. Infine, l’uso sapiente della luce naturale, filtrata attraverso l’integrazione di camini solari diversi per forma e dimensione, ma capaci di creare in ogni ambiente adeguate condizioni di comfort visivo e di relax psicologico, rendono il “rehab 165 “una realtà esemplare tra gli ospedali di lunga degenza realizzati nello stesso periodo.
Innovazione e sostenibilità: la della clinica di neuroriabilitazione e paraplegiologia di Basilea / Rosa Romano. - In: PROGETTARE PER LA SANITÀ. - ISSN 1720-6642. - STAMPA. - 02/24:(2024), pp. 22-29.
Innovazione e sostenibilità: la della clinica di neuroriabilitazione e paraplegiologia di Basilea
Rosa Romano
2024
Abstract
Il progetto per la trasformazione e l’ampliamento della clinica di neuroriabilitazione e paraplegiologia di Basilea, curato dallo studio svizzero Herzog & de Meuron, dimostra come il ricorso a tecnologie prefabbricate a secco integrate in una struttura puntiforme permetta di garantire flessibilità funzionale e compositiva nel tempo, grazie alla possibilità di variare velocemente gli asset spaziali senza rinunciare alle prestazioni estetiche, energetiche ed ambientali di partenza. Inoltre, l’adozione di soluzioni di involucro caratterizzate dall’utilizzo di materiali naturali, come il legno, e l’attenzione nei confronti dell’integrazione paesaggistica permettono, in questo progetto, di creare spazi umanizzati capaci di incidere positivamente sui processi di guarigione dei pazienti. Infine, l’uso sapiente della luce naturale, filtrata attraverso l’integrazione di camini solari diversi per forma e dimensione, ma capaci di creare in ogni ambiente adeguate condizioni di comfort visivo e di relax psicologico, rendono il “rehab 165 “una realtà esemplare tra gli ospedali di lunga degenza realizzati nello stesso periodo.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.