Se consideriamo la scuola come una palestra di vita all’interno della quale sperimentare relazioni e far emergere le potenzialità di tutti e di ciascuno, come già John Dewey aveva sottolineato circa un secolo fa, risulta quanto più necessario inserire all’interno dei diversi contesti scolastici figure professionali che siano in grado non solo di promuovere una cultura della scuola basata su valori democratici ed inclusivi, ma anche di attuare strategie pedagogiche finalizzate alla valorizzazione ed alla crescita del Sé nella sua più vasta complessità. A tal riguardo, seppur di recente approvazione, la Legge n. 205 del 27 dicembre 2017 e la successiva Legge di Bilancio n. 145 del 30 dicembre 2018, hanno cercato di dare maggiore importanza e rilievo alla figura del «pedagogista», valorizzandone il ruolo, i contesti lavorativi e le finalità del proprio operato, come professionista e massimo esperto dei processi educativi, i quali necessitano di essere costantemente letti ed interpretati attraverso un’ottica scientifica e critica. Allo stesso tempo è con il Protocollo d’Intesa del 27 agosto 2020, sottoscritto tra MIUR e le Associazioni di pedagogia, che si è cercato di promuovere una professionalità pedagogica interna ai contesti scolastici, con la finalità di costruire una comunità educante quanto più aperta e attenta ai bisogni di tutti e di ciascuno. Con le proprie competenze il «pedagogista» potrebbe apportare, attraverso la consulenza educativa, un contributo significativo all’operari scolastico, sviluppando momenti di analisi, riflessione e (ri)lettura dei possibili disagi educativi del quotidiano: questa, attraverso le sue varie fasi (dalla definizione del problema alla rielaborazione delle competenze acquisite), potrebbe rappresentare un valido supporto per tutti gli attori del contesto-scuola – dai docenti, ai genitori, agli studenti – ciascuno con le proprie, differenti, necessità. Una figura di «pedagogista», dunque, sensibile alle innovazioni ed alle tante richieste che provengono dal contesto sociale, ma anche capace di rispondere ai vari bisogni, per strutturare processi formativi complessi e articolati, volti alla crescita ed al benessere dell’individuo. If we consider the school as a place of formation in which to experience relationships and bring out the potential of everyone and everyone, as John Dewey had indicated, it is necessary to include within the different school contexts professional figures who are able not only to promote a school culture based on democratic and inclusive values, but also to implement pedagogical strategies aimed at the enhancement and growth of the Self in its broader complexity. In this regard, although recently approved, Law No. 205 of December 27, 2017, and the subsequent Budget Law No. 145 of December 30, 2018, have sought to give greater importance and prominence to the figure of the "pedagogist," enhancing his or her role, work contexts and the purposes of his or her work, as a professional and the highest expert in educational processes, which need to be constantly read and interpreted through a scientific and critical perspective. At the same time, it is with the Protocollo d’Intesa of August 27, 2020, signed between MIUR and the Associations of Pedagogy, that an effort has been made to promote a pedagogical professionalism within school contexts, with the aim of building an educating community that is as open and attentive to the needs of all and each one. With his or her skills, the "pedagogist" could make, through educational counseling, a significant contribution, developing moments of analysis, reflection and (re)reading of the possible educational discomforts of everyday life. A "pedagogist" figure, therefore, sensitive to innovations and the many demands coming from the social context, but also capable of responding to various needs, in order to structure complex and articulated educational processes aimed at the growth and well-being of the individual.

Valorizzare la professionalità pedagogica nei contesti scolastici: il ruolo del «pedagogista» tra inclusione e Cura educativa / Distefano Christian. - ELETTRONICO. - (2024), pp. 140-144. (Intervento presentato al convegno Dare la parola: professionalità pedagogiche, educative e formative. A 100 anni dalla nascita di don Milani).

Valorizzare la professionalità pedagogica nei contesti scolastici: il ruolo del «pedagogista» tra inclusione e Cura educativa

Distefano Christian
2024

Abstract

Se consideriamo la scuola come una palestra di vita all’interno della quale sperimentare relazioni e far emergere le potenzialità di tutti e di ciascuno, come già John Dewey aveva sottolineato circa un secolo fa, risulta quanto più necessario inserire all’interno dei diversi contesti scolastici figure professionali che siano in grado non solo di promuovere una cultura della scuola basata su valori democratici ed inclusivi, ma anche di attuare strategie pedagogiche finalizzate alla valorizzazione ed alla crescita del Sé nella sua più vasta complessità. A tal riguardo, seppur di recente approvazione, la Legge n. 205 del 27 dicembre 2017 e la successiva Legge di Bilancio n. 145 del 30 dicembre 2018, hanno cercato di dare maggiore importanza e rilievo alla figura del «pedagogista», valorizzandone il ruolo, i contesti lavorativi e le finalità del proprio operato, come professionista e massimo esperto dei processi educativi, i quali necessitano di essere costantemente letti ed interpretati attraverso un’ottica scientifica e critica. Allo stesso tempo è con il Protocollo d’Intesa del 27 agosto 2020, sottoscritto tra MIUR e le Associazioni di pedagogia, che si è cercato di promuovere una professionalità pedagogica interna ai contesti scolastici, con la finalità di costruire una comunità educante quanto più aperta e attenta ai bisogni di tutti e di ciascuno. Con le proprie competenze il «pedagogista» potrebbe apportare, attraverso la consulenza educativa, un contributo significativo all’operari scolastico, sviluppando momenti di analisi, riflessione e (ri)lettura dei possibili disagi educativi del quotidiano: questa, attraverso le sue varie fasi (dalla definizione del problema alla rielaborazione delle competenze acquisite), potrebbe rappresentare un valido supporto per tutti gli attori del contesto-scuola – dai docenti, ai genitori, agli studenti – ciascuno con le proprie, differenti, necessità. Una figura di «pedagogista», dunque, sensibile alle innovazioni ed alle tante richieste che provengono dal contesto sociale, ma anche capace di rispondere ai vari bisogni, per strutturare processi formativi complessi e articolati, volti alla crescita ed al benessere dell’individuo. If we consider the school as a place of formation in which to experience relationships and bring out the potential of everyone and everyone, as John Dewey had indicated, it is necessary to include within the different school contexts professional figures who are able not only to promote a school culture based on democratic and inclusive values, but also to implement pedagogical strategies aimed at the enhancement and growth of the Self in its broader complexity. In this regard, although recently approved, Law No. 205 of December 27, 2017, and the subsequent Budget Law No. 145 of December 30, 2018, have sought to give greater importance and prominence to the figure of the "pedagogist," enhancing his or her role, work contexts and the purposes of his or her work, as a professional and the highest expert in educational processes, which need to be constantly read and interpreted through a scientific and critical perspective. At the same time, it is with the Protocollo d’Intesa of August 27, 2020, signed between MIUR and the Associations of Pedagogy, that an effort has been made to promote a pedagogical professionalism within school contexts, with the aim of building an educating community that is as open and attentive to the needs of all and each one. With his or her skills, the "pedagogist" could make, through educational counseling, a significant contribution, developing moments of analysis, reflection and (re)reading of the possible educational discomforts of everyday life. A "pedagogist" figure, therefore, sensitive to innovations and the many demands coming from the social context, but also capable of responding to various needs, in order to structure complex and articulated educational processes aimed at the growth and well-being of the individual.
2024
Dare la parola: professionalità pedagogiche, educative e formative. A 100 anni dalla nascita di don Milani
Dare la parola: professionalità pedagogiche, educative e formative. A 100 anni dalla nascita di don Milani
Distefano Christian
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Utilizza questo identificatore per citare o creare un link a questa risorsa: https://hdl.handle.net/2158/1360193
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