Si rivela funzionale, oltreché doveroso, avviare il discorso rievocando il potere del linguaggio e la messa in pratica di tale facoltà umana: l’accostamento ci consente di inoltrarci nei meandri dell’uso delle parole, quali atti linguistici e insieme simbolico-culturali, e quindi nelle vie dell’esercizio che ne fece don Lorenzo Milani (1923-1967) nel proprio lavoro educativo. Con questa premessa si arriva a proporre una breve riflessione che si srotola lungo le gradazioni semantiche di un campione di voci selezionate in base al loro potenziale rappresentativo di alcune competenze determinate dall’esperienza di esilio di don Milani. Al fine di circostanziare meglio l’argomento, i contenuti a seguire si possono introdurre dichiarando come obiettivo generale quello di rilevare le competenze che, nel definire l’agire pedagogico di don Milani, ci ricollegano alla sua storia di vita, ovvero alle traiettorie che l’avevano condotto alla condizione di esiliato a Barbiana: vicenda tanto personale, quanto formativa, che – nell’essere rilanciata e quindi condivisa dai posteri con il mondo – fu convertita altresì in un’esperienza e insieme conoscenza pedagogica collettiva.
Tra esilio, vocazione e competenza: l’impegno pedagogico di don Milani / Lapov Zoran. - ELETTRONICO. - (2024), pp. 451-456. (Intervento presentato al convegno Convegno Nazionale SIPED "Dare la parola: professionalità pedagogiche, educative e formative. A 100 anni dalla nascita di Don Milani" tenutosi a Firenze nel 15‐16‐17 giugno 2023).
Tra esilio, vocazione e competenza: l’impegno pedagogico di don Milani
Lapov Zoran
2024
Abstract
Si rivela funzionale, oltreché doveroso, avviare il discorso rievocando il potere del linguaggio e la messa in pratica di tale facoltà umana: l’accostamento ci consente di inoltrarci nei meandri dell’uso delle parole, quali atti linguistici e insieme simbolico-culturali, e quindi nelle vie dell’esercizio che ne fece don Lorenzo Milani (1923-1967) nel proprio lavoro educativo. Con questa premessa si arriva a proporre una breve riflessione che si srotola lungo le gradazioni semantiche di un campione di voci selezionate in base al loro potenziale rappresentativo di alcune competenze determinate dall’esperienza di esilio di don Milani. Al fine di circostanziare meglio l’argomento, i contenuti a seguire si possono introdurre dichiarando come obiettivo generale quello di rilevare le competenze che, nel definire l’agire pedagogico di don Milani, ci ricollegano alla sua storia di vita, ovvero alle traiettorie che l’avevano condotto alla condizione di esiliato a Barbiana: vicenda tanto personale, quanto formativa, che – nell’essere rilanciata e quindi condivisa dai posteri con il mondo – fu convertita altresì in un’esperienza e insieme conoscenza pedagogica collettiva.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.