Il patrimonio nuragico della Sardegna è immenso e variegato, elemento fondante della specificità culturale regionale, giunto a noi in uno stato di conservazione complessivo a volte stupefacente. Il senso stesso dell’incredibile numero di componenti dell’insediamento nuragico tramandati fino a noi è da considerare attentamente, e pare avere qualcosa da insegnarci, in un momento di rottura o di crisi che pare sempre più chiaramente delinearsi nel nostro rapporto con il territorio (con la terra). Oggetti e sistemi incredibilmente diffusi che hanno prima articolato un complesso rapporto con la base naturale minerale e vivente poi instaurato con i paesaggi naturali, rurali e urbani che si sono succeduti nei millenni un rapporto di sintonia e di “collaborazione” che ne accresce la sacralità. Tutto ciò necessita di essere maggiormente conosciuto, tutelato e valorizzato. La eccezionale presenza di architetture nuragiche come i pozzi sacri ancora presenti all’interno di alcuni centri sardi (ad esempio Perfugas, Golfo Aranci, Sardara) ci stimola a riflettere sulla collocazione e sul ruolo del progetto urbano e di architettura nella loro cura e attualizzazione. Può il progetto contemporaneo dare nuovo vigore e nuovi significati al culto dell’acqua, lavorando su questi oggetti così preziosi, eppure così difficili da trattare?
Il paesaggio nuragico sardo: nuovi significati urbani per le architetture dell'acqua / Massimo Carta; Alberto Pireddu. - ELETTRONICO. - (2024), pp. 49-54. (Intervento presentato al convegno Atti della XXV Conferenza Nazionale SIU Transizioni, giustizia spaziale e progetto di territorio tenutosi a Cagliari nel 15-16 giugno 2023).
Il paesaggio nuragico sardo: nuovi significati urbani per le architetture dell'acqua.
Massimo Carta
;Alberto Pireddu
2024
Abstract
Il patrimonio nuragico della Sardegna è immenso e variegato, elemento fondante della specificità culturale regionale, giunto a noi in uno stato di conservazione complessivo a volte stupefacente. Il senso stesso dell’incredibile numero di componenti dell’insediamento nuragico tramandati fino a noi è da considerare attentamente, e pare avere qualcosa da insegnarci, in un momento di rottura o di crisi che pare sempre più chiaramente delinearsi nel nostro rapporto con il territorio (con la terra). Oggetti e sistemi incredibilmente diffusi che hanno prima articolato un complesso rapporto con la base naturale minerale e vivente poi instaurato con i paesaggi naturali, rurali e urbani che si sono succeduti nei millenni un rapporto di sintonia e di “collaborazione” che ne accresce la sacralità. Tutto ciò necessita di essere maggiormente conosciuto, tutelato e valorizzato. La eccezionale presenza di architetture nuragiche come i pozzi sacri ancora presenti all’interno di alcuni centri sardi (ad esempio Perfugas, Golfo Aranci, Sardara) ci stimola a riflettere sulla collocazione e sul ruolo del progetto urbano e di architettura nella loro cura e attualizzazione. Può il progetto contemporaneo dare nuovo vigore e nuovi significati al culto dell’acqua, lavorando su questi oggetti così preziosi, eppure così difficili da trattare?File | Dimensione | Formato | |
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