Tesi sostenuta – Di fronte a una serie di crisi interconnesse (ecologica, climatica, energetica, approvvigionamento di beni primari e non, socio-economiche, geo-politiche), i prossimi decenni sembrano sottoporre i territori del nord del mondo a rischi perlopiù inediti, alla luce dei quali può tornare utile contemplare l’avvento di una nuova fase storica che, voluta o meno, si ponga oltre la crescita economica e demografica conosciuta nel secolo passato, con lo scopo di prepararsi per tempo a ciò che, se prevedibile, non può essere atteso e subìto come il prossimo “cigno nero”. Principali argomentazioni – Un simile contesto chiama in causa filiere e relazioni globali e richiede dunque ripensamenti alle varie scale, comprese quelle locali e regionali, per consentire una flessibilità nell’uso del territorio alle esigenze che potrebbero essere imposte dai nuovi rischi, a cominciare dalla sfera agro-alimentare. Il consumo di suolo rappresenta una questione ormai storica negli studi geografici, paesaggistici e urbanistici, a livello europeo esistono delle linee guida a riguardo ed esperienze di cosiddetta desigillazione di porzioni di suolo già impermeabilizzate. Metodologia – Il presente contributo propone una prima lettura critica delle pratiche esistenti attorno al tema della protezione del suolo (dal riuso dell'ambiente già costruito, da possibili interventi di compensazione e di rinaturalizzazione alle varie declinazioni del concetto di “consumo di suolo zero”), compresi i conflitti tra le nuove proposte di installazione di impianti fotovoltaici a terra, le sfere idrica e alimentare e la difesa del territorio. Esisti attesi – Tutto ciò è messo in relazione ai succitati rischi, alla relativa resilienza territoriale attesa e alle possibili traiettorie che la pianificazione e la progettazione urbanistica e territoriale stanno prendendo, non stanno prendendo e/o potrebbero prendere in ciò che può configurarsi come nuova e aggiuntiva forma di difesa del territorio in un secolo critico; un’attenzione particolare è dunque dedicata alle possibili ripercussioni pratiche di un sincero e letterale “consumo di suolo zero”.
Consumo di suolo: post-crescita, nuovi rischi, resilienza e difesa del territorio / Silvio Cristiano. - In: PLANUM. - ISSN 1723-0993. - ELETTRONICO. - 09:(2024), pp. 65-75. (Intervento presentato al convegno Transizioni, giustizia spaziale e progetto di territorio tenutosi a Cagliari nel 15-16 giugno 2023).
Consumo di suolo: post-crescita, nuovi rischi, resilienza e difesa del territorio
Silvio Cristiano
2024
Abstract
Tesi sostenuta – Di fronte a una serie di crisi interconnesse (ecologica, climatica, energetica, approvvigionamento di beni primari e non, socio-economiche, geo-politiche), i prossimi decenni sembrano sottoporre i territori del nord del mondo a rischi perlopiù inediti, alla luce dei quali può tornare utile contemplare l’avvento di una nuova fase storica che, voluta o meno, si ponga oltre la crescita economica e demografica conosciuta nel secolo passato, con lo scopo di prepararsi per tempo a ciò che, se prevedibile, non può essere atteso e subìto come il prossimo “cigno nero”. Principali argomentazioni – Un simile contesto chiama in causa filiere e relazioni globali e richiede dunque ripensamenti alle varie scale, comprese quelle locali e regionali, per consentire una flessibilità nell’uso del territorio alle esigenze che potrebbero essere imposte dai nuovi rischi, a cominciare dalla sfera agro-alimentare. Il consumo di suolo rappresenta una questione ormai storica negli studi geografici, paesaggistici e urbanistici, a livello europeo esistono delle linee guida a riguardo ed esperienze di cosiddetta desigillazione di porzioni di suolo già impermeabilizzate. Metodologia – Il presente contributo propone una prima lettura critica delle pratiche esistenti attorno al tema della protezione del suolo (dal riuso dell'ambiente già costruito, da possibili interventi di compensazione e di rinaturalizzazione alle varie declinazioni del concetto di “consumo di suolo zero”), compresi i conflitti tra le nuove proposte di installazione di impianti fotovoltaici a terra, le sfere idrica e alimentare e la difesa del territorio. Esisti attesi – Tutto ciò è messo in relazione ai succitati rischi, alla relativa resilienza territoriale attesa e alle possibili traiettorie che la pianificazione e la progettazione urbanistica e territoriale stanno prendendo, non stanno prendendo e/o potrebbero prendere in ciò che può configurarsi come nuova e aggiuntiva forma di difesa del territorio in un secolo critico; un’attenzione particolare è dunque dedicata alle possibili ripercussioni pratiche di un sincero e letterale “consumo di suolo zero”.File | Dimensione | Formato | |
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