Già l’Antico Testamento, soprattutto il libro di Isaia, accanto alla figura di Dio «padre» degli uomini, «padre» d’Israele (Is 64,8), presenta anche il volto materno di Dio. Per mezzo di un linguaggio metaforico sviluppato a partire dalla corporeità, l’amore materno è inscritto nel volto di Dio: Dio è un padre materno. Nel Nuovo Testamento, spiccano le parole di Gesù in Mt 23,37: il paragone con la gallina sottolinea l’aspetto materno, la tenerezza con cui Cristo provvede ai suoi piccoli e li protegge dal nemico. Seguendo questa linea, anche i Padri della Chiesa si fanno portavoce di una lettura che contempla, accanto al volto paterno di Dio, anche quello materno. Sollecitato a controbattere al sistema gnostico, che dispiega un variegato simbolismo sessuale e femminile nella rappresentazione del divino, in cui primeggia la Madre Sophia, Clemente Alessandrino si serve dei termini «madre» e «donna» per connotare Dio e la sua attività nella generazione del Figlio. A partire da Clemente, molte delle metafore femminili saranno impiegate dai Padri della Chiesa non solo in riferimento a Dio ma anche a Cristo, oppure alla Chiesa. Ed è proprio l'immagine di Cristo come madre, Verbo incarnato per la redenzione umana, a trovare ampio sviluppo nei testi cristiani, soprattutto in Agostino. Il vescovo di Ippona lascerà in eredità alla posterità medievale la figura di Cristo come Padre e Madre, nonché di Madre-Sapienza. Se tutto questo è vero, è pur vero che gli scrittori cristiani antichi sono pronti a ribadire l'impotenza del linguaggio umano a restituire il volto di Dio. Se i generi grammaticali non possono circoscrivere l’incommensurabilità divina che si è fatta commensurabilità, la varietà dei vocaboli sta ad indicare la trascendenza divina. Gli appellativi di Padre e Madre sono inadeguati per un Dio che non è né uomo né donna: Dio è il Trascendente.

Il volto materno di Dio e le sue implicazioni: dalla Bibbia ai Padri della Chiesa (II-IV secolo) / Roberta Franchi. - STAMPA. - (2024), pp. 7-24. (Intervento presentato al convegno I volti di Dio nel cristianesimo antico secc. I-IX, XLIX Incontro di Studiosi dell’Antichità Cristiana, 11-13 maggio 2023).

Il volto materno di Dio e le sue implicazioni: dalla Bibbia ai Padri della Chiesa (II-IV secolo)

Roberta Franchi
2024

Abstract

Già l’Antico Testamento, soprattutto il libro di Isaia, accanto alla figura di Dio «padre» degli uomini, «padre» d’Israele (Is 64,8), presenta anche il volto materno di Dio. Per mezzo di un linguaggio metaforico sviluppato a partire dalla corporeità, l’amore materno è inscritto nel volto di Dio: Dio è un padre materno. Nel Nuovo Testamento, spiccano le parole di Gesù in Mt 23,37: il paragone con la gallina sottolinea l’aspetto materno, la tenerezza con cui Cristo provvede ai suoi piccoli e li protegge dal nemico. Seguendo questa linea, anche i Padri della Chiesa si fanno portavoce di una lettura che contempla, accanto al volto paterno di Dio, anche quello materno. Sollecitato a controbattere al sistema gnostico, che dispiega un variegato simbolismo sessuale e femminile nella rappresentazione del divino, in cui primeggia la Madre Sophia, Clemente Alessandrino si serve dei termini «madre» e «donna» per connotare Dio e la sua attività nella generazione del Figlio. A partire da Clemente, molte delle metafore femminili saranno impiegate dai Padri della Chiesa non solo in riferimento a Dio ma anche a Cristo, oppure alla Chiesa. Ed è proprio l'immagine di Cristo come madre, Verbo incarnato per la redenzione umana, a trovare ampio sviluppo nei testi cristiani, soprattutto in Agostino. Il vescovo di Ippona lascerà in eredità alla posterità medievale la figura di Cristo come Padre e Madre, nonché di Madre-Sapienza. Se tutto questo è vero, è pur vero che gli scrittori cristiani antichi sono pronti a ribadire l'impotenza del linguaggio umano a restituire il volto di Dio. Se i generi grammaticali non possono circoscrivere l’incommensurabilità divina che si è fatta commensurabilità, la varietà dei vocaboli sta ad indicare la trascendenza divina. Gli appellativi di Padre e Madre sono inadeguati per un Dio che non è né uomo né donna: Dio è il Trascendente.
2024
I volti di Dio nel cristianesimo antico secc. I-IX (Atti del XLIX Incontro di Studiosi dell’Antichità Cristiana, 11-13 maggio 2023)
I volti di Dio nel cristianesimo antico secc. I-IX, XLIX Incontro di Studiosi dell’Antichità Cristiana, 11-13 maggio 2023
Roberta Franchi
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