La musica, quale forma d'arte che si sviluppa attraverso molteplici linguaggi non verbali (dal sonoro al gestuale, dal mimico al visivo), rappresenta un'esperienza estetica unica: tramite essa si snoda, infatti, sia un processo er- meneutico-riflessivo del Sé, arrivando a toccare le note più intime della persona, sia percorsi percettivi che danno voce a molteplici forme di comunicazione. La scuola rappresenta uno dei luoghi privilegiati in cui è possibile sperimentare tale dimensione, in particolare attraverso quella forma di didattica attiva innovativa rappresentata dai laboratori musicali immersivi. Con la loro quadruplice ripartizione (dai momenti di ascolto, a quelli di com- posizione, dall’improvvisazione alla comprensione e narrazione sonora), infatti, tali attività sfruttano le poten- zialità dei devices digitali per trasformare il contesto-classe in un ambiente sensorialmente avvolgente e coinvolgente, in cui la partecipazione di ogni discente viene posta al centro. Sulla base di una impostazione di- dattica capovolta, centrata sulle idee e i bisogni dei destinatari, intesi come ideatori e attori dell’intero processo, la realizzazione di tale esperienza di qualità (secondo l’accezione deweyana), pur utilizzando la tecnologia come strumento di ampliamento della realtà, ne promuove non solo un utilizzo creativo e consapevole, complementare con i consueti strumenti musicali, ma anche una costante riflessione critica. Music, as an art form that develops through multiple nonverbal languages (from sound to gestural, from mimic to visual), represents a unique aesthetic experience: through it, in fact, both a hermeneutic-reflexive process of the Self unfolds, reaching to touch the person's most intimate notes, and perceptual paths that give voice to multiple forms of communication. The school represents one of the privileged places in which it is possible to experience this dimension, particularly through that innovative form of active teaching represented by immersive music laboratories. In fact, with their fourfold repartition (from moments of listening to those of composition, from improvisation to sound comprehension and narration), such activities use the potential of digital devices to transform the classroom context into a sensory enveloping and engaging environment, in which the partici- pation of each learner is placed at the center. Based on an upside-down didactic approach, centered on the ideas and needs of the recipients, understood as the creators and actors of the entire process, the realization of such a quality experience (according to the Deweyan meaning), while using technology as a tool for expanding reality, promotes not only its creative and conscious use, complementary with the usual musical instruments, but also constant critical reflection.
Il valore aggiunto dei laboratori musicali immersivi nella progettazione scolastica: per un utilizzo creativo e critico della tecnologia / Christian Distefano; Ester Giamberini. - In: PAMPAEDIA. - ISSN 2785-7077. - ELETTRONICO. - 196:(2024), pp. 114-130. [10.7346/aspei-012024-09]
Il valore aggiunto dei laboratori musicali immersivi nella progettazione scolastica: per un utilizzo creativo e critico della tecnologia
Christian Distefano;Ester Giamberini
2024
Abstract
La musica, quale forma d'arte che si sviluppa attraverso molteplici linguaggi non verbali (dal sonoro al gestuale, dal mimico al visivo), rappresenta un'esperienza estetica unica: tramite essa si snoda, infatti, sia un processo er- meneutico-riflessivo del Sé, arrivando a toccare le note più intime della persona, sia percorsi percettivi che danno voce a molteplici forme di comunicazione. La scuola rappresenta uno dei luoghi privilegiati in cui è possibile sperimentare tale dimensione, in particolare attraverso quella forma di didattica attiva innovativa rappresentata dai laboratori musicali immersivi. Con la loro quadruplice ripartizione (dai momenti di ascolto, a quelli di com- posizione, dall’improvvisazione alla comprensione e narrazione sonora), infatti, tali attività sfruttano le poten- zialità dei devices digitali per trasformare il contesto-classe in un ambiente sensorialmente avvolgente e coinvolgente, in cui la partecipazione di ogni discente viene posta al centro. Sulla base di una impostazione di- dattica capovolta, centrata sulle idee e i bisogni dei destinatari, intesi come ideatori e attori dell’intero processo, la realizzazione di tale esperienza di qualità (secondo l’accezione deweyana), pur utilizzando la tecnologia come strumento di ampliamento della realtà, ne promuove non solo un utilizzo creativo e consapevole, complementare con i consueti strumenti musicali, ma anche una costante riflessione critica. Music, as an art form that develops through multiple nonverbal languages (from sound to gestural, from mimic to visual), represents a unique aesthetic experience: through it, in fact, both a hermeneutic-reflexive process of the Self unfolds, reaching to touch the person's most intimate notes, and perceptual paths that give voice to multiple forms of communication. The school represents one of the privileged places in which it is possible to experience this dimension, particularly through that innovative form of active teaching represented by immersive music laboratories. In fact, with their fourfold repartition (from moments of listening to those of composition, from improvisation to sound comprehension and narration), such activities use the potential of digital devices to transform the classroom context into a sensory enveloping and engaging environment, in which the partici- pation of each learner is placed at the center. Based on an upside-down didactic approach, centered on the ideas and needs of the recipients, understood as the creators and actors of the entire process, the realization of such a quality experience (according to the Deweyan meaning), while using technology as a tool for expanding reality, promotes not only its creative and conscious use, complementary with the usual musical instruments, but also constant critical reflection.File | Dimensione | Formato | |
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