Pubblicato per la prima volta nel 1983, Corrispondenza negata è una selezione di lettere, in uscita e in entrata, che nell’arco di quasi un secolo di attività dell’Ospedale Psichiatrico di Volterra non furono mai state spedite o consegnate ai destinatari. Nelle scritture dei degenti troviamo rappresentato – sia dal punto di vista dei temi, sia dal punto di vista della lingua – un percorso di ricomposizione della dignità personale che la vita nel manicomio, come succede in ogni “istituzione totale”, tende a disgregare. Questo lavoro mostra il modo in cui il percorso della ricomposizione si snodi percorrendo due itinerari: il primo procede in direzione dei rapporti da ripristinare con il mondo di fuori, il secondo è invece finalizzato a ricostruire la dignità personale. Questo percorso è testimoniato da particolari e ricorrenti scelte, che riguardano al tempo stesso sia l’aspetto “grafico” sia quello linguistico in senso stretto, e che caratterizzano sia lettere di scriventi “colti” sia di quelli “semicolti”. First published in 1983, Corrispondenza negata is a collection of letters, both incoming and outgoing, that during almost a century of activity of the Volterra Psychiatric Hospital were never sent or delivered to the recipients. In the writings of the patients we find represented - both from the point of view of the themes, both from the point of view of the language - a path of recomposition of personal dignity that life in the asylum, as it happens in every “total institution”, tends to disintegrate. In this work we show how the path of recomposition follows two routes: the first proceeds in the direction of relations to be restored with the outside world, the second is instead aimed at rebuilding personal dignity. This path is testified by particular and recurrent choices, which concern at the same time both the “graphic” and the linguistic aspect in the strict sense, and which characterize letters of writers both “educated” and “semi-educated”.

“Vedo che prolunghate avvenire a prendermi è mi trascurate anc’ora di scrivere”. Sradicamento e pratiche di ricomposizione nella Corrispondenza negata / Neri Binazzi. - In: RID, RIVISTA ITALIANA DI DIALETTOLOGIA. - ISSN 1122-6331. - STAMPA. - 47 (2003):(2024), pp. 11-58.

“Vedo che prolunghate avvenire a prendermi è mi trascurate anc’ora di scrivere”. Sradicamento e pratiche di ricomposizione nella Corrispondenza negata

Neri Binazzi
2024

Abstract

Pubblicato per la prima volta nel 1983, Corrispondenza negata è una selezione di lettere, in uscita e in entrata, che nell’arco di quasi un secolo di attività dell’Ospedale Psichiatrico di Volterra non furono mai state spedite o consegnate ai destinatari. Nelle scritture dei degenti troviamo rappresentato – sia dal punto di vista dei temi, sia dal punto di vista della lingua – un percorso di ricomposizione della dignità personale che la vita nel manicomio, come succede in ogni “istituzione totale”, tende a disgregare. Questo lavoro mostra il modo in cui il percorso della ricomposizione si snodi percorrendo due itinerari: il primo procede in direzione dei rapporti da ripristinare con il mondo di fuori, il secondo è invece finalizzato a ricostruire la dignità personale. Questo percorso è testimoniato da particolari e ricorrenti scelte, che riguardano al tempo stesso sia l’aspetto “grafico” sia quello linguistico in senso stretto, e che caratterizzano sia lettere di scriventi “colti” sia di quelli “semicolti”. First published in 1983, Corrispondenza negata is a collection of letters, both incoming and outgoing, that during almost a century of activity of the Volterra Psychiatric Hospital were never sent or delivered to the recipients. In the writings of the patients we find represented - both from the point of view of the themes, both from the point of view of the language - a path of recomposition of personal dignity that life in the asylum, as it happens in every “total institution”, tends to disintegrate. In this work we show how the path of recomposition follows two routes: the first proceeds in the direction of relations to be restored with the outside world, the second is instead aimed at rebuilding personal dignity. This path is testified by particular and recurrent choices, which concern at the same time both the “graphic” and the linguistic aspect in the strict sense, and which characterize letters of writers both “educated” and “semi-educated”.
2024
47 (2003)
11
58
Neri Binazzi
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