Nell’articolo gli autori commentano le principali sentenze di Cassazione aventicome oggetto il danno differenziale (n. 28986/2019 e n. 26117/2021). Partendo da alcuneconsiderazioni sulla materia, si delimita la difficoltà innanzitutto nell’astrarre il valoredell’invalidità preesistente. Poi, si sottolinea che anche menomazioni attualmente definibili“non organiche” possano essere oggetto di valutazione medico-legale. Quindi, si sottolineano leprincipali limitazioni del metodo di quantificazione percentualistica dei quadri menomativi. Ilsistema percentualistico valorizza maggiormente i distretti che erano nodali nella vita sociale esegnatamente lavorativa dei secoli scorsi, nonché non consente di personalizzare in modostandardizzato la valutazione sulla base delle singolarità del caso specifico. Gli autoripropongono dunque l’apertura di un dibattito su modelli valutativi riformativi rispettoall’attuale, con l’adozione di valutazioni descrittivo-qualitative soprattutto per i bassi gradi diinvalidità e la previsione esplicita dei più frequenti quadri compositi/complessi di invalidità inalternativa all’attuale sistema bottom-up
Il danno differenziale come paradigma di un possibile superamento del sistema percentualistico nella valutazione del danno biologico / Gian-Aristide Norelli, Edoardo Orlandi, Simone Grassi, Vilma Pinchi. - In: DIRITTO E SALUTE. - ISSN 2532-1862. - STAMPA. - (2024), pp. 9-32.
Il danno differenziale come paradigma di un possibile superamento del sistema percentualistico nella valutazione del danno biologico
Gian-Aristide Norelli;Edoardo Orlandi;Simone Grassi;Vilma Pinchi
2024
Abstract
Nell’articolo gli autori commentano le principali sentenze di Cassazione aventicome oggetto il danno differenziale (n. 28986/2019 e n. 26117/2021). Partendo da alcuneconsiderazioni sulla materia, si delimita la difficoltà innanzitutto nell’astrarre il valoredell’invalidità preesistente. Poi, si sottolinea che anche menomazioni attualmente definibili“non organiche” possano essere oggetto di valutazione medico-legale. Quindi, si sottolineano leprincipali limitazioni del metodo di quantificazione percentualistica dei quadri menomativi. Ilsistema percentualistico valorizza maggiormente i distretti che erano nodali nella vita sociale esegnatamente lavorativa dei secoli scorsi, nonché non consente di personalizzare in modostandardizzato la valutazione sulla base delle singolarità del caso specifico. Gli autoripropongono dunque l’apertura di un dibattito su modelli valutativi riformativi rispettoall’attuale, con l’adozione di valutazioni descrittivo-qualitative soprattutto per i bassi gradi diinvalidità e la previsione esplicita dei più frequenti quadri compositi/complessi di invalidità inalternativa all’attuale sistema bottom-upI documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.