DONNE STRANIERE PROVENIENTI DA PAESI A FORTE PRESSIONE MIGRATORIA E PERCORSO NASCITA IN UMBRIA Chiavarini M*, Bernardini I*, Casucci P°, Minelli L*. * Dipartimento di Specialità Medico Chirurgiche e Sanità Pubblica, Università degli Studi di Perugia ° Direzione Regionale Sanità e Servizi sociali, Regione Umbria Introduzione. Nel periodo 2004-2008 la Regione Umbria ha subito un importante cambiamento nella composizione della popolazione: aumento del 4.1% della popolazione residente,di cui 0.3% a carico della popolazione italiana e 60.7% a carico della popolazione immigrata. Obiettivi. Descrivere le differenze di accesso e di assistenza nel percorso nascita e negli esiti riproduttivi tra le donne italiane e quelle immigrate. Metodi. I dati provengono dai Certificati di Assistenza al Parto di tutte le donne che hanno partorito in Umbria nel 2008. Viene valutata la differenza negli indicatori di assistenza e di esito tra donne straniere provenienti da paesi a forte pressione migratoria (PFPM) e donne di cittadinanza italiana. Risultati. Le donne straniere PFPM, che rappresentano il 25% del totale delle madri, sono più giovani delle italiane (età media al parto 27,8 vs 32,2) e possiedono un titolo di studio basso, inferiore o uguale al diploma di scuola media inferiore, ( 45.6% vs17.1%). Per le donne straniere PFPM, rispetto alle italiane, nell’assistenza alla gravidanza si evidenziano i seguenti punti critici: - controlli in gravidanza più tardivi (dopo la 12esima settimana) (17.9% vs 4.7%;OR 2.57; IC 95%, 2.21-3.00); basso numero di controlli (≤ 4) (14.6% vs 3.2%; OR 5.22; IC 95%, 4.27-6.36); maggior ricorso ad un taglio cesareo in travaglio rispetto ad uno di elezione (13.3% vs 12.7%; OR 1.49;IC 95%,1.21-1.82); assenza di persone di fiducia al parto (21,1% vs.10.2%; OR 2.35; IC 95%, 1.98-2.79). Non si registrano differenze significative tra straniere PFPM e italiane per la prematurità (7.2% vs 6.1%) e per neonati con peso <2500 grammi (5.7% vs 6.3%). Conclusioni. Nonostante l’offerta capillare e di qualità, accessibile a tutte le donne immigrate, le donne straniere PFPM usufruiscono di una minor assistenza in gravidanza che comunque non inficia gli esiti neonatali. E’tuttavia necessario riorientare i servizi tenendo conto delle caratteristiche socio-culturali della donna immigrata.

Donne straniere provenienti da Paesi a Forte Pressione Migratoria e percorso nascita in Umbria / CHIAVARINI, Manuela; Bernardini I.; Casucci P.; MINELLI, Liliana. - In: EPIDEMIOLOGIA E PREVENZIONE. - ISSN 1120-9763. - Vol. 5-6 (Suppl.1):(2010), pp. 190-190.

Donne straniere provenienti da Paesi a Forte Pressione Migratoria e percorso nascita in Umbria

CHIAVARINI, Manuela;
2010

Abstract

DONNE STRANIERE PROVENIENTI DA PAESI A FORTE PRESSIONE MIGRATORIA E PERCORSO NASCITA IN UMBRIA Chiavarini M*, Bernardini I*, Casucci P°, Minelli L*. * Dipartimento di Specialità Medico Chirurgiche e Sanità Pubblica, Università degli Studi di Perugia ° Direzione Regionale Sanità e Servizi sociali, Regione Umbria Introduzione. Nel periodo 2004-2008 la Regione Umbria ha subito un importante cambiamento nella composizione della popolazione: aumento del 4.1% della popolazione residente,di cui 0.3% a carico della popolazione italiana e 60.7% a carico della popolazione immigrata. Obiettivi. Descrivere le differenze di accesso e di assistenza nel percorso nascita e negli esiti riproduttivi tra le donne italiane e quelle immigrate. Metodi. I dati provengono dai Certificati di Assistenza al Parto di tutte le donne che hanno partorito in Umbria nel 2008. Viene valutata la differenza negli indicatori di assistenza e di esito tra donne straniere provenienti da paesi a forte pressione migratoria (PFPM) e donne di cittadinanza italiana. Risultati. Le donne straniere PFPM, che rappresentano il 25% del totale delle madri, sono più giovani delle italiane (età media al parto 27,8 vs 32,2) e possiedono un titolo di studio basso, inferiore o uguale al diploma di scuola media inferiore, ( 45.6% vs17.1%). Per le donne straniere PFPM, rispetto alle italiane, nell’assistenza alla gravidanza si evidenziano i seguenti punti critici: - controlli in gravidanza più tardivi (dopo la 12esima settimana) (17.9% vs 4.7%;OR 2.57; IC 95%, 2.21-3.00); basso numero di controlli (≤ 4) (14.6% vs 3.2%; OR 5.22; IC 95%, 4.27-6.36); maggior ricorso ad un taglio cesareo in travaglio rispetto ad uno di elezione (13.3% vs 12.7%; OR 1.49;IC 95%,1.21-1.82); assenza di persone di fiducia al parto (21,1% vs.10.2%; OR 2.35; IC 95%, 1.98-2.79). Non si registrano differenze significative tra straniere PFPM e italiane per la prematurità (7.2% vs 6.1%) e per neonati con peso <2500 grammi (5.7% vs 6.3%). Conclusioni. Nonostante l’offerta capillare e di qualità, accessibile a tutte le donne immigrate, le donne straniere PFPM usufruiscono di una minor assistenza in gravidanza che comunque non inficia gli esiti neonatali. E’tuttavia necessario riorientare i servizi tenendo conto delle caratteristiche socio-culturali della donna immigrata.
2010
Epidemiologia e Prevenzione
CHIAVARINI, Manuela; Bernardini I.; Casucci P.; MINELLI, Liliana
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