Il saggio sviluppa un’ampia riflessione, giocata tra analisi del testo e critica culturale, sulla figura dell’attrice e in generale sulla rappresentazione della donna nell’opera di Pirandello, con particolare attenzione ai drammi e ai progetti cinematografici degli anni Venti. Una prima sezione di taglio storico e sintetico traccia le coordinate del discorso. Innanzitutto mette a fuoco la figura dell’attrice e ripercorre la storia del divismo tra fine Ottocento e inizio Novecento, nel quadro dei cambiamenti che investono il ruolo sociale della donna, quando i classici schemi patriarcali cominciano a vacillare. Riprende poi la figura paradigmatica di Varia Nestoroff dei Quaderni, scissa tra personaggio e star persona, ancora prigioniera nello stereotipo della femme fatale. Alla luce di tutto questo, la seconda e più articolata sezione indaga l’evoluzione dei personaggi femminili di Pirandello a partire dal primo dopoguerra, quando l’incontro decisivo con Marta Abba rende indubbiamente più ambigue e complesse le sue riflessioni sulla donna. Ne nascono personaggi tipicamente imprigionati in una maschera ma sempre più consapevoli della loro condizione, sempre più instabili e inquieti, alla ricerca di un’impossibile via di fuga dal controllo maschile e dall’ordine sociale. Il complesso di Tantalo, il mito di Pigmalione e Galatea, la dimensione metateatrale e i fitti rapporti con il cinema sono quindi i concetti-chiave che guidano l’analisi di tre drammi scritti per Marta Abba, Diana e la Tuda (1926), Come tu mi vuoi (1930) e Trovarsi (1932), nei quali Pirandello interroga un’identità scissa tra il volto e la maschera, la vita e la forma, l’autorappresentazione di sé e il modo in cui gli altri ci vedono, o meglio ci vogliono. La particolare insistenza sui personaggi femminili, sottoposti a una forte torsione psicologica ed espressiva, richiede quindi una lettura gender-specific dei modi in cui Pirandello sviluppa il motivo centrale del personaggio come maschera nuda. 

Tantalo e Galatea. La diva, l'attrice, la donna in Luigi Pirandello / Anna Masecchia. - In: RIVISTA DI LETTERATURA TEATRALE. - ISSN 2035-3553. - 2021:(2021), pp. 71-83.

Tantalo e Galatea. La diva, l'attrice, la donna in Luigi Pirandello

Anna Masecchia
2021

Abstract

Il saggio sviluppa un’ampia riflessione, giocata tra analisi del testo e critica culturale, sulla figura dell’attrice e in generale sulla rappresentazione della donna nell’opera di Pirandello, con particolare attenzione ai drammi e ai progetti cinematografici degli anni Venti. Una prima sezione di taglio storico e sintetico traccia le coordinate del discorso. Innanzitutto mette a fuoco la figura dell’attrice e ripercorre la storia del divismo tra fine Ottocento e inizio Novecento, nel quadro dei cambiamenti che investono il ruolo sociale della donna, quando i classici schemi patriarcali cominciano a vacillare. Riprende poi la figura paradigmatica di Varia Nestoroff dei Quaderni, scissa tra personaggio e star persona, ancora prigioniera nello stereotipo della femme fatale. Alla luce di tutto questo, la seconda e più articolata sezione indaga l’evoluzione dei personaggi femminili di Pirandello a partire dal primo dopoguerra, quando l’incontro decisivo con Marta Abba rende indubbiamente più ambigue e complesse le sue riflessioni sulla donna. Ne nascono personaggi tipicamente imprigionati in una maschera ma sempre più consapevoli della loro condizione, sempre più instabili e inquieti, alla ricerca di un’impossibile via di fuga dal controllo maschile e dall’ordine sociale. Il complesso di Tantalo, il mito di Pigmalione e Galatea, la dimensione metateatrale e i fitti rapporti con il cinema sono quindi i concetti-chiave che guidano l’analisi di tre drammi scritti per Marta Abba, Diana e la Tuda (1926), Come tu mi vuoi (1930) e Trovarsi (1932), nei quali Pirandello interroga un’identità scissa tra il volto e la maschera, la vita e la forma, l’autorappresentazione di sé e il modo in cui gli altri ci vedono, o meglio ci vogliono. La particolare insistenza sui personaggi femminili, sottoposti a una forte torsione psicologica ed espressiva, richiede quindi una lettura gender-specific dei modi in cui Pirandello sviluppa il motivo centrale del personaggio come maschera nuda. 
2021
2021
71
83
Anna Masecchia
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