Introduzione: L’uso dei videogiochi è ampiamente diffuso nella popolazione giovanile, che sempre più va incontro a comportamenti patologici. Tuttavia poca attenzione finora è stata data all’analisi del fenomeno in giovani con problemi neurologici. Da queste premesse nasce la collaborazione tra il Dipartimento Materno Infantile e Scienze Urologiche dell’Università Sapienza di Roma ed il Dipartimento NEUROFARBA dell’Università di Firenze. Obiettivo dello studio: Obiettivo del lavoro è analizzare, in bambini e adolescenti che si rivolgono al reparto di neurologia, le caratteristiche di gioco ed i sintomi di uso patologico dei videogiochi, la relazione tra gioco patologico e funzionamento psicosociale, e l’associazione tra monitoraggio dei genitori e comportamento di gioco dei figli. Materiali e Metodi: Hanno per ora preso parte allo studio 16 bambini (età media: 9.19, DS = .38) e 16 adolescenti (età media: 13.38, DS = 1.41) maschi afferenti al reparto di Neurologia Pediatrica del Policlinico Umberto I di Roma, più uno dei rispettivi genitori (17 padri e 15 madri). Per la misura dell’uso dei videogiochi e delle relative conseguenze negative sono state utilizzate la Video-Gaming Scale for Children (Donati et al., 2019) e la Video-Gaming Scale for Adolescents (Primi et al., 2017). Per rilevare la compromissione del funzionamento psicosociale è stata usata la Child Behavior Checklist (Achenbach, 2001). I genitori hanno risposto ad un’intervista sull’uso dei videogiochi ed il monitoraggio rispetto al comportamento di gioco dei figli. Risultati: In bambini e adolescenti gli Sparatutto sono risultati il genere di videogioco più praticato ed il cellulare il dispositivo più usato per giocare. In entrambi i gruppi la frequenza di gioco si associa positivamente con il numero di sintomi di gioco patologico, e la perdita di interesse per attività solitamente coltivate è il sintomo più frequentemente esperito. L’80% dei genitori dei bambini gioca ai videogiochi e l’uso patologico dei videogiochi nei figli correla negativamente con la tendenza a monitorare il comportamento di gioco dei figli; negli adolescenti, il 12% dei genitori gioca ai videogiochi e non c’è relazione tra comportamento dei figli e monitoraggio dei genitori. Conclusione: I risultati confermano dati di ricerca evidenziati con campioni di adolescenti e bambini appartenenti alla popolazione generale. In più, si testimonia come monitorare il comportamento dei bambini rispetto all’uso dei videogiochi si associ ad una minore probabilità di sviluppare sintomi di gioco patologico.
Uso dei videogiochi e Gaming Disorder in bambini e adolescenti: Risultati preliminari in un campione clinico / Guido, C. A., Spalice, A., Donati Maria Anna, De Meo, G., Sanson Francesco, Bonuccelli, A., Marino, S., & Primi Caterina. - ELETTRONICO. - (2019), pp. 0-0. (Intervento presentato al convegno XLIV CONGRESSO NAZIONALE SINP Società italiana di Neurologia Pediatrica).
Uso dei videogiochi e Gaming Disorder in bambini e adolescenti: Risultati preliminari in un campione clinico.
Donati Maria Anna;Sanson Francesco;Primi Caterina
2019
Abstract
Introduzione: L’uso dei videogiochi è ampiamente diffuso nella popolazione giovanile, che sempre più va incontro a comportamenti patologici. Tuttavia poca attenzione finora è stata data all’analisi del fenomeno in giovani con problemi neurologici. Da queste premesse nasce la collaborazione tra il Dipartimento Materno Infantile e Scienze Urologiche dell’Università Sapienza di Roma ed il Dipartimento NEUROFARBA dell’Università di Firenze. Obiettivo dello studio: Obiettivo del lavoro è analizzare, in bambini e adolescenti che si rivolgono al reparto di neurologia, le caratteristiche di gioco ed i sintomi di uso patologico dei videogiochi, la relazione tra gioco patologico e funzionamento psicosociale, e l’associazione tra monitoraggio dei genitori e comportamento di gioco dei figli. Materiali e Metodi: Hanno per ora preso parte allo studio 16 bambini (età media: 9.19, DS = .38) e 16 adolescenti (età media: 13.38, DS = 1.41) maschi afferenti al reparto di Neurologia Pediatrica del Policlinico Umberto I di Roma, più uno dei rispettivi genitori (17 padri e 15 madri). Per la misura dell’uso dei videogiochi e delle relative conseguenze negative sono state utilizzate la Video-Gaming Scale for Children (Donati et al., 2019) e la Video-Gaming Scale for Adolescents (Primi et al., 2017). Per rilevare la compromissione del funzionamento psicosociale è stata usata la Child Behavior Checklist (Achenbach, 2001). I genitori hanno risposto ad un’intervista sull’uso dei videogiochi ed il monitoraggio rispetto al comportamento di gioco dei figli. Risultati: In bambini e adolescenti gli Sparatutto sono risultati il genere di videogioco più praticato ed il cellulare il dispositivo più usato per giocare. In entrambi i gruppi la frequenza di gioco si associa positivamente con il numero di sintomi di gioco patologico, e la perdita di interesse per attività solitamente coltivate è il sintomo più frequentemente esperito. L’80% dei genitori dei bambini gioca ai videogiochi e l’uso patologico dei videogiochi nei figli correla negativamente con la tendenza a monitorare il comportamento di gioco dei figli; negli adolescenti, il 12% dei genitori gioca ai videogiochi e non c’è relazione tra comportamento dei figli e monitoraggio dei genitori. Conclusione: I risultati confermano dati di ricerca evidenziati con campioni di adolescenti e bambini appartenenti alla popolazione generale. In più, si testimonia come monitorare il comportamento dei bambini rispetto all’uso dei videogiochi si associ ad una minore probabilità di sviluppare sintomi di gioco patologico.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.