Tra la fine del XV e gli inizi del XVI secolo, in numerose realtà dell’Italia centro settentrionale sorsero i Monti di Pietà, una sorta di banchi pubblici che, attraverso la concessione di prestiti su pegno a interessi più convenienti di quelli di mercato, si preoccuparono di sostenere finanziariamente quegli uomini e quelle donne che, pur capaci per età e salute di lavorare, non godendo di un’occupazione continuativa o non possedendo una specializzazione che consentisse loro di ricevere una remunerazione sufficiente a creare forme di risparmio, non riuscivano a garantire la sopravvivenza propria e dei propri cari in particolari momenti di difficoltà legati a frangenti di carattere personale o generale. Gli unici oggetti che essi possedevano e che potevano utilizzare come riserva di valore da smobilizzare in caso di necessità erano beni di modesto valore, come alcuni capi di biancheria presenti nel corredo delle donne. Il saggio si sofferma su questi oggetti, sino ad ora poco studiati, e tenta di esaminarne la tipologia, lo stato di conservazione e il rapporto e il ruolo che essi avevano all’interno di queste famiglie partendo dall’analisi delle registrazioni del loro impegno nei Libri dei Monti di Pietà toscani fra XV e XVI secolo.
Tovaglie, lenzuola e sciugatoi: i beni del corredo delle donne e i Monti di Pietà (Toscana, XV‑XVI secolo) / Pinelli Paola. - In: CAHIERS D'ÉTUDES ITALIENNES. - ISSN 1770-9571. - ELETTRONICO. - (2024), pp. 39/2024.1-39/2024.22.
Tovaglie, lenzuola e sciugatoi: i beni del corredo delle donne e i Monti di Pietà (Toscana, XV‑XVI secolo)
Pinelli Paola
2024
Abstract
Tra la fine del XV e gli inizi del XVI secolo, in numerose realtà dell’Italia centro settentrionale sorsero i Monti di Pietà, una sorta di banchi pubblici che, attraverso la concessione di prestiti su pegno a interessi più convenienti di quelli di mercato, si preoccuparono di sostenere finanziariamente quegli uomini e quelle donne che, pur capaci per età e salute di lavorare, non godendo di un’occupazione continuativa o non possedendo una specializzazione che consentisse loro di ricevere una remunerazione sufficiente a creare forme di risparmio, non riuscivano a garantire la sopravvivenza propria e dei propri cari in particolari momenti di difficoltà legati a frangenti di carattere personale o generale. Gli unici oggetti che essi possedevano e che potevano utilizzare come riserva di valore da smobilizzare in caso di necessità erano beni di modesto valore, come alcuni capi di biancheria presenti nel corredo delle donne. Il saggio si sofferma su questi oggetti, sino ad ora poco studiati, e tenta di esaminarne la tipologia, lo stato di conservazione e il rapporto e il ruolo che essi avevano all’interno di queste famiglie partendo dall’analisi delle registrazioni del loro impegno nei Libri dei Monti di Pietà toscani fra XV e XVI secolo.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.