La prima infanzia è un periodo critico per la crescita dei/lle bambini/e, considerato che durante questa fase si acquisiscono le competenze sociali, emotive e cognitive che gettano le basi per il loro futuro benessere (UNICEF, 2018-2021). Le normative zerosei si concentrano sullo sviluppo della dimensione di genere, ma attraverso uno sguardo cisnormativo. Il presente contributo intende offrire spunti per una pedagogia dell’identità di genere nella prima infanzia mettendo in risalto l’attuale assenza del rispetto dei bisogni educativi nella normativa che regolamenta i servizi per l’infanzia zerosei, impostata secondo lo standard del binarismo. Viene proposta l’adozione del modello GAM che promuove l’importanza per lɜ bambinɜ di esplorare i generi che sono più confortevoli per loro mediante un approccio non patologizzante. In conclusione, il lavoro propone l’implementazione di tale modello per la progettazione pedagogica ed educativa a partire dalla formazione del personale educativo, affinché si possa lavorare sulla co-costruzione di strategie educative inclusive di tutti i generi.

Il Gender Affirmative Model e i contesti educativi zerosei non cisnormativi. Una riflessione pedagogica per bambine e bambini gender variant / Antonio Raimondo Di Grigoli. - In: CIVITAS EDUCATIONIS. - ISSN 2281-9568. - ELETTRONICO. - XIII,:(2024), pp. 2.1-2.16.

Il Gender Affirmative Model e i contesti educativi zerosei non cisnormativi. Una riflessione pedagogica per bambine e bambini gender variant

Antonio Raimondo Di Grigoli
2024

Abstract

La prima infanzia è un periodo critico per la crescita dei/lle bambini/e, considerato che durante questa fase si acquisiscono le competenze sociali, emotive e cognitive che gettano le basi per il loro futuro benessere (UNICEF, 2018-2021). Le normative zerosei si concentrano sullo sviluppo della dimensione di genere, ma attraverso uno sguardo cisnormativo. Il presente contributo intende offrire spunti per una pedagogia dell’identità di genere nella prima infanzia mettendo in risalto l’attuale assenza del rispetto dei bisogni educativi nella normativa che regolamenta i servizi per l’infanzia zerosei, impostata secondo lo standard del binarismo. Viene proposta l’adozione del modello GAM che promuove l’importanza per lɜ bambinɜ di esplorare i generi che sono più confortevoli per loro mediante un approccio non patologizzante. In conclusione, il lavoro propone l’implementazione di tale modello per la progettazione pedagogica ed educativa a partire dalla formazione del personale educativo, affinché si possa lavorare sulla co-costruzione di strategie educative inclusive di tutti i generi.
2024
XIII,
1
16
Antonio Raimondo Di Grigoli
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