Dopo la caduta del fascismo si produsse in Italia un moto di repulsa verso il nazionalismo esasperato e la retorica patriottica che avevano rappresentato il principale elemento identitario del regime mussoliniano. Dante, che fin dall’età del Risorgimento era stato percepito nell’immaginario pubblico come profeta dell’idea di patria e dell’unità italiana, riuscì a sopravvivere a questa ondata di antinazionalismo recuperando la sua dimensione di simbolo universale della poesia. Al tempo stesso si consolidò la sua identificazione con un’idea d’italianità molto diversa da quella aggressiva e imperialistica del periodo fascista. Dopo il 1945 il poeta tornò a raffigurare la principale icona di un’Italia che voleva farsi apprezzare nel mondo soprattutto per il suo primato culturale e artistico. Questa nuova declinazione del mito e dell’uso pubblico di Dante emerse chiaramente dalle innumerevoli iniziative che furono organizzate nel 1965 in Italia e in molti paesi del mondo per celebrare il settimo centenario della sua nascita. L’articolo offre un’esauriente disamina di tali iniziative (politiche, culturali, artistiche, mediatiche, ecc.), che fecero di Dante un autentico simbolo della cultura pop conosciuto e apprezzato a livello planetario.

Da simbolo d’italianità a icona universale: Dante nel settimo centenario della nascita (1965) / Fulvio Conti. - In: BIBLIOTHECA DANTESCA. - ISSN 2643-4946. - ELETTRONICO. - 6:(2023), pp. 264-288.

Da simbolo d’italianità a icona universale: Dante nel settimo centenario della nascita (1965)

Fulvio Conti
2023

Abstract

Dopo la caduta del fascismo si produsse in Italia un moto di repulsa verso il nazionalismo esasperato e la retorica patriottica che avevano rappresentato il principale elemento identitario del regime mussoliniano. Dante, che fin dall’età del Risorgimento era stato percepito nell’immaginario pubblico come profeta dell’idea di patria e dell’unità italiana, riuscì a sopravvivere a questa ondata di antinazionalismo recuperando la sua dimensione di simbolo universale della poesia. Al tempo stesso si consolidò la sua identificazione con un’idea d’italianità molto diversa da quella aggressiva e imperialistica del periodo fascista. Dopo il 1945 il poeta tornò a raffigurare la principale icona di un’Italia che voleva farsi apprezzare nel mondo soprattutto per il suo primato culturale e artistico. Questa nuova declinazione del mito e dell’uso pubblico di Dante emerse chiaramente dalle innumerevoli iniziative che furono organizzate nel 1965 in Italia e in molti paesi del mondo per celebrare il settimo centenario della sua nascita. L’articolo offre un’esauriente disamina di tali iniziative (politiche, culturali, artistiche, mediatiche, ecc.), che fecero di Dante un autentico simbolo della cultura pop conosciuto e apprezzato a livello planetario.
2023
6
264
288
Fulvio Conti
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