L'Italia è in prima linea nel processo di invecchiamento globale. Come paese pioniere, ci troviamo in un territorio inesplorato, privo di modelli precedenti da cui trarre insegnamento. Caratterizzata da livelli estremi in tutti i suoi indicatori demografici, l’Italia offre frontiere sconosciute di sperimentazione per affrontare l'invecchiamento a tutti i livelli, dall'individuo alla famiglia, dai territori alla società. L'Italia si configura come un «laboratorio empirico» ideale per progettare, testare e implementare soluzioni innovative e adottare nuovi modelli di intervento per rispondere alle sfide emergenti. Sono queste le ragioni che hanno spinto le eccellenze della ricerca sull’invecchiamento in Italia ad impegnarsi nel Programma di Ricerca Age-It (Ageing Well in an Ageing Society), finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che mira a rendere il Paese un punto di riferimento scientifico in grado di proporre soluzioni anche per altre società che stanno rapidamente invecchiando. Questo articolo presenta una visione diversa, e in parte nuova, della demografia dell’invecchiamento in Italia. Descriveremo le dinamiche demografiche – fecondità, longevità, migrazioni – che sottendono l'invecchiamento della popolazione, esplorandone il loro intreccio nel tempo e nello spazio, e illustrando i trend più recenti. Da questo quadro emerge una visione molto meno cupa di quella a cui ci hanno ormai abituati stampa e media. Le nuove generazioni vivono mediamente più a lungo, e in migliori condizioni di salute; il gap tra fecondità desiderata e fecondità realizzata può essere colmato con interventi di policy, anche valorizzando il contributo potenziale della procreazione medicalmente assistita; le migrazioni rappresentano – almeno nel breve periodo – una soluzione in grado di rendere più veloce il rinnovo demografico. Invece di pensare esclusivamente ai bisogni di un numero crescente di persone anziane, è necessario sostenere i giovani e gli adulti a prepararsi in modo diverso per il futuro, ancora molto lungo, che hanno di fronte. Dobbiamo preparare il terreno per passare a una nuova fase, qualitativamente diversa, per una società italiana più inclusiva per tutte le età. 

La demografia dell'invecchiamento: Una lettura positiva / Vignoli, Daniele; Barbi, Elisabetta; Paterno, Anna. - In: IL MULINO. - ISSN 0027-3120. - STAMPA. - LXXIII - 528:(2024), pp. 12-30.

La demografia dell'invecchiamento: Una lettura positiva

Vignoli, Daniele
;
Barbi, Elisabetta;Paterno, Anna
2024

Abstract

L'Italia è in prima linea nel processo di invecchiamento globale. Come paese pioniere, ci troviamo in un territorio inesplorato, privo di modelli precedenti da cui trarre insegnamento. Caratterizzata da livelli estremi in tutti i suoi indicatori demografici, l’Italia offre frontiere sconosciute di sperimentazione per affrontare l'invecchiamento a tutti i livelli, dall'individuo alla famiglia, dai territori alla società. L'Italia si configura come un «laboratorio empirico» ideale per progettare, testare e implementare soluzioni innovative e adottare nuovi modelli di intervento per rispondere alle sfide emergenti. Sono queste le ragioni che hanno spinto le eccellenze della ricerca sull’invecchiamento in Italia ad impegnarsi nel Programma di Ricerca Age-It (Ageing Well in an Ageing Society), finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che mira a rendere il Paese un punto di riferimento scientifico in grado di proporre soluzioni anche per altre società che stanno rapidamente invecchiando. Questo articolo presenta una visione diversa, e in parte nuova, della demografia dell’invecchiamento in Italia. Descriveremo le dinamiche demografiche – fecondità, longevità, migrazioni – che sottendono l'invecchiamento della popolazione, esplorandone il loro intreccio nel tempo e nello spazio, e illustrando i trend più recenti. Da questo quadro emerge una visione molto meno cupa di quella a cui ci hanno ormai abituati stampa e media. Le nuove generazioni vivono mediamente più a lungo, e in migliori condizioni di salute; il gap tra fecondità desiderata e fecondità realizzata può essere colmato con interventi di policy, anche valorizzando il contributo potenziale della procreazione medicalmente assistita; le migrazioni rappresentano – almeno nel breve periodo – una soluzione in grado di rendere più veloce il rinnovo demografico. Invece di pensare esclusivamente ai bisogni di un numero crescente di persone anziane, è necessario sostenere i giovani e gli adulti a prepararsi in modo diverso per il futuro, ancora molto lungo, che hanno di fronte. Dobbiamo preparare il terreno per passare a una nuova fase, qualitativamente diversa, per una società italiana più inclusiva per tutte le età. 
2024
LXXIII - 528
12
30
Vignoli, Daniele; Barbi, Elisabetta; Paterno, Anna
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