Tra bioregione e biopolitica: la proposta territorialista

I contesti urbanizzati rappresentano oggi le aree maggiormente critiche dal punto di vista sociale ed ambientale. Superare questi deficit significa sperimentare forme di rigenerazione che investano nel riattivare relazioni coevolutive e complesse fra abitanti e luoghi. Alberto Magnaghi e la scuola territorialista hanno proposto lo strumento della bioregione urbana, un sistema socio-ecologico in cui il mondo della vita riacquista valore per contrastare le dinamiche di globalizzazione e ripristinare un equilibrio tra insediamento umano e ambiente. All’opposto della visione della biopolitica faucoultiana, che aliena e centralizza il controllo sulla vita e sui corpi, la bioregione urbana intende contrastare le nuove povertà puntando sulla (ri)costruzione della comunità dei viventi a partire dall’interconnessione socio- ecologica nell’ecosistema territoriale.