La dimensione del genere sta assumendo oggi una rilevante risonanza mediatica. La violenza sulle donne, in particolare, mette in luce quanto ancora esse siano vittime di abusi, di molestie e di “femminicidi”, omicidi nei quali emerge una cultura dagli aspetti multiformi, ma radicata nell’idea della sopraffazione dell’uomo sulla donna. Al contrato alla violenza di genere (esito, secondo quanto riportato nella convenzione di Istanbul, COE 2011, di discriminazioni strutturali) si affianca un notevole sforzo verso la cosiddetta “parità di genere”, che sta facendo il suo ingresso in documenti e procedure trans-settoriali e multilivello (si pensi alla composizione delle commissioni giudicatrici, ai gruppi per i concorsi, ecc.). Si tratta di un importante percorso riconosciuto a livello internazionale, che tende a dare pari opportunità e a scalfire la costruzione culturale applicata al genere per la quale alle donne sono stati attribuiti socialmente compiti riproduttivi di cura all’interno delle pareti domestiche e agli uomini attività di produzione nella sfera pubblica. Questo processo riconosce rilevanza anche alla trasformazione deli spazi urbani. La New Urban Agenda (UN Habitat, 2016), ad esempio, dichiara la necessità di costruire città eque e inclusive, rimarcando come sia possibile agire per l’equità di genere anche attraverso la costruzione e la gestione degli insediamenti umani.

Progettare con sguardo di donna / Daniela POLI. - In: NAUTILUS. - ISSN 2785-1192. - ELETTRONICO. - 32:(2024), pp. 0-0.

Progettare con sguardo di donna

Daniela POLI
2024

Abstract

La dimensione del genere sta assumendo oggi una rilevante risonanza mediatica. La violenza sulle donne, in particolare, mette in luce quanto ancora esse siano vittime di abusi, di molestie e di “femminicidi”, omicidi nei quali emerge una cultura dagli aspetti multiformi, ma radicata nell’idea della sopraffazione dell’uomo sulla donna. Al contrato alla violenza di genere (esito, secondo quanto riportato nella convenzione di Istanbul, COE 2011, di discriminazioni strutturali) si affianca un notevole sforzo verso la cosiddetta “parità di genere”, che sta facendo il suo ingresso in documenti e procedure trans-settoriali e multilivello (si pensi alla composizione delle commissioni giudicatrici, ai gruppi per i concorsi, ecc.). Si tratta di un importante percorso riconosciuto a livello internazionale, che tende a dare pari opportunità e a scalfire la costruzione culturale applicata al genere per la quale alle donne sono stati attribuiti socialmente compiti riproduttivi di cura all’interno delle pareti domestiche e agli uomini attività di produzione nella sfera pubblica. Questo processo riconosce rilevanza anche alla trasformazione deli spazi urbani. La New Urban Agenda (UN Habitat, 2016), ad esempio, dichiara la necessità di costruire città eque e inclusive, rimarcando come sia possibile agire per l’equità di genere anche attraverso la costruzione e la gestione degli insediamenti umani.
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Daniela POLI
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