The juxtaposition of the "Crestomazia italiana: la prose" (Milan 1827), and the "Extracts from Italian Prose Writers" (London 1828), is due to Carlo Dionisotti in a portrait of "Panizzi the professor" (published in 1979 -1980). The two essays, beyond the temporal contiguity, present some innovations declared by the editors compared to the tradition of literary anthologies published until then. Leopardi opts for a choice "that would delight all types of readers" (Panizzi explains in your introduction). Panizzi, proposes a choice of "Extracts" for teaching Italian to English speakers. The two authors take up the distinction between work and expression (text), deriving from the FRBR conceptual model, "Functional Requirements for Bibliographic Records". The two authors also take up the concept of the authority file (the list of accepted forms of the names of the authors and the titles of the works of a library catalogue) which corresponds to a control activity of the auctoritates. L’accostamento della Crestomazia italiana: la prosa (Milano 1827), e degli Extracts from Italian Prose Writers (Londra 1828), si deve a Carlo Dionisotti all’interno di un ritratto di Panizzi professore (uscito nel 1979-1980). I due florilegi, oltre la contiguità temporale, presentano delle novità dichiarate dai curatori rispetto alla nutrita tradizione di antologie letterarie fino ad allora fiorente. Leopardi optò per una scelta d’autore «che dilettasse e giovasse, non solo ai giovani, ma anche agli uomini fatti; e non solo agli studiosi dell’arte dello scrivere, o della lingua, ma ad ogni sorte di lettori» (spiega nella premessa). Panizzi, più modestamente, propone una scelta di “estratti” per l’insegnamento dell’italiano presso gli inglesi. I due autori dell’omaggio ad Asor Rosa riprendono la distinzione tra work (opera) ed expression (testo), derivanti dal modello concettuale FRBR, Functional Requirements for Bibliographic Records. Tale differenza declinata in filologia e in critica letteraria porta a considerare il “testo” o un corpus di testi quali «opere dotate di un livello molto elevato di identità», come Asor Rosa precisò in un saggio del 1997, Il canone delle opere. Un altro caposaldo della moderna biblioteconomia è l’authority file (l’elenco delle forme accettate dei nomi degli autori e dei titoli delle opere di un catalogo di biblioteca); in qualche modo esso corrisponde a un’attività di controllo delle auctoritates, sia dal punto di vista dei testi criticamente stabiliti, sia degli autori che partecipano alla costituzione di un canone dei “classici” della letteratura nazionale, cornice irrinunciabile che tiene insieme, come l’affresco di una bella scola, le letture che hanno fatto gli italiani.
Leopardi e Panizzi antologisti: per un canone italiano: tra antagonismo eroico e selfhelpismo progressivo / Mauro Guerrini ; Rossano De Laurentiis. - In: BOLLETTINO DI ITALIANISTICA. - ISSN 1974-4919. - STAMPA. - (2024), pp. 27-49.
Leopardi e Panizzi antologisti: per un canone italiano: tra antagonismo eroico e selfhelpismo progressivo
Mauro Guerrini;Rossano De Laurentiis
2024
Abstract
The juxtaposition of the "Crestomazia italiana: la prose" (Milan 1827), and the "Extracts from Italian Prose Writers" (London 1828), is due to Carlo Dionisotti in a portrait of "Panizzi the professor" (published in 1979 -1980). The two essays, beyond the temporal contiguity, present some innovations declared by the editors compared to the tradition of literary anthologies published until then. Leopardi opts for a choice "that would delight all types of readers" (Panizzi explains in your introduction). Panizzi, proposes a choice of "Extracts" for teaching Italian to English speakers. The two authors take up the distinction between work and expression (text), deriving from the FRBR conceptual model, "Functional Requirements for Bibliographic Records". The two authors also take up the concept of the authority file (the list of accepted forms of the names of the authors and the titles of the works of a library catalogue) which corresponds to a control activity of the auctoritates. L’accostamento della Crestomazia italiana: la prosa (Milano 1827), e degli Extracts from Italian Prose Writers (Londra 1828), si deve a Carlo Dionisotti all’interno di un ritratto di Panizzi professore (uscito nel 1979-1980). I due florilegi, oltre la contiguità temporale, presentano delle novità dichiarate dai curatori rispetto alla nutrita tradizione di antologie letterarie fino ad allora fiorente. Leopardi optò per una scelta d’autore «che dilettasse e giovasse, non solo ai giovani, ma anche agli uomini fatti; e non solo agli studiosi dell’arte dello scrivere, o della lingua, ma ad ogni sorte di lettori» (spiega nella premessa). Panizzi, più modestamente, propone una scelta di “estratti” per l’insegnamento dell’italiano presso gli inglesi. I due autori dell’omaggio ad Asor Rosa riprendono la distinzione tra work (opera) ed expression (testo), derivanti dal modello concettuale FRBR, Functional Requirements for Bibliographic Records. Tale differenza declinata in filologia e in critica letteraria porta a considerare il “testo” o un corpus di testi quali «opere dotate di un livello molto elevato di identità», come Asor Rosa precisò in un saggio del 1997, Il canone delle opere. Un altro caposaldo della moderna biblioteconomia è l’authority file (l’elenco delle forme accettate dei nomi degli autori e dei titoli delle opere di un catalogo di biblioteca); in qualche modo esso corrisponde a un’attività di controllo delle auctoritates, sia dal punto di vista dei testi criticamente stabiliti, sia degli autori che partecipano alla costituzione di un canone dei “classici” della letteratura nazionale, cornice irrinunciabile che tiene insieme, come l’affresco di una bella scola, le letture che hanno fatto gli italiani.File | Dimensione | Formato | |
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