Risultato della fusione nel 1973 tra Spes e Tecnostampa, le due più importanti case di sviluppo e stampa nella storia del cinema italiano, la società Technospes costituisce un complesso caso di studi per tornare a indagare la profonda crisi che colpì il settore filmico dalla seconda metà degli anni Sessanta, spostando il focus dalle istanze socio-culturali a quelle tecnico-industriali. Nel rapido declino della Technospes negli anni Settanta si può leggere non solo l’epilogo di due grandi protagonisti della storia tecnica del cinema italiano, ma l’emergere delle nuove esigenze materiali e tecnologiche, tipicamente postfordiste, che segnano l’industria audiovisiva di tardo Novecento. È in particolare sullo stabilimento – da intendersi non più solo come luogo d’associazione e lavoro, ma come edificio urbano, infrastruttura e insieme di costi – che si vedono collassare diverse criticità del nuovo paradigma industriale (regole di sicurezza, spese di mantenimento, aggiornamenti tecnologici, flessibilità produttiva) che si intrecciano a loro volta con i coevi cambiamenti normativi (legge Corona 1965), dell’offerta d’intrattenimento (concorrenza televisiva) e delle nuove abitudini di vita (motorizzazione).

The Unbearable Cost of Development and Printing Plants. Technospes, Litmus Paper on Techno-Industrial Problems in the 1970s Italian Cinema / MATTEO CITRINI. - In: LA VALLE DELL'EDEN. - ISSN 1970-6391. - ELETTRONICO. - (In corso di stampa), pp. 0-0.

The Unbearable Cost of Development and Printing Plants. Technospes, Litmus Paper on Techno-Industrial Problems in the 1970s Italian Cinema

MATTEO CITRINI
In corso di stampa

Abstract

Risultato della fusione nel 1973 tra Spes e Tecnostampa, le due più importanti case di sviluppo e stampa nella storia del cinema italiano, la società Technospes costituisce un complesso caso di studi per tornare a indagare la profonda crisi che colpì il settore filmico dalla seconda metà degli anni Sessanta, spostando il focus dalle istanze socio-culturali a quelle tecnico-industriali. Nel rapido declino della Technospes negli anni Settanta si può leggere non solo l’epilogo di due grandi protagonisti della storia tecnica del cinema italiano, ma l’emergere delle nuove esigenze materiali e tecnologiche, tipicamente postfordiste, che segnano l’industria audiovisiva di tardo Novecento. È in particolare sullo stabilimento – da intendersi non più solo come luogo d’associazione e lavoro, ma come edificio urbano, infrastruttura e insieme di costi – che si vedono collassare diverse criticità del nuovo paradigma industriale (regole di sicurezza, spese di mantenimento, aggiornamenti tecnologici, flessibilità produttiva) che si intrecciano a loro volta con i coevi cambiamenti normativi (legge Corona 1965), dell’offerta d’intrattenimento (concorrenza televisiva) e delle nuove abitudini di vita (motorizzazione).
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