A quarant’anni dalla sua morte viene qui tracciato un profilo dell'opera letteraria di Péter Hajnóczy, che condivise con molti altri autori fondamentali per la svolta della letteratura ungherese dell’ultimo quarto del Novecento, il clima di fermenti e novità degli anni Settanta. Il suo resta un nome per lo più ignoto al pubblico dei lettori italiani che pure ha, negli ultimi decenni, potuto apprezzare numerose tra le voci più importanti della narrativa ungherese del secolo scorso. Péter Hajnóczy firmò due raccolte di racconti, A fűtő (Il fuochista), Szépirodalmi, Budapest 1975 e M., Európa, Budapest 1977, seguite dai romanzi A halál kilovagolt Perzsiából (La morte è uscita cavalcando dalla Persia), Szépirodalmi, Budapest 1979 e Jézus menyasszonya (La fidanzata di Gesù), Szépirodalmi, Budapest 1981 (quest’ultimo volume contiene, oltre al romanzo eponimo, altri racconti e un romanzo breve, A parancs). In questo contributo si vuole tracciare un profilo dell’autore e fornire alcuni punti di vista per la lettura della sua opera, considerando con particolare attenzione il periodo in cui egli visse e scrisse, ovvero l’Ungheria del pieno “consolidamento” della politica kádáriana dopo la rivoluzione del 1956 e la sua repressione, nonché il suo atteggiamento di artista “ai margini” della società socialista ungherese, anche in virtù del potente autobiografismo che ne intride le opere narrative, non sempre accolte in maniera positiva dalla critica, ma destinate a creare intorno a Hajnóczy una particolare aura di leggenda, che probabilmente è all’origine delle varie “riscoperte” di questo autore, a partire dai primissimi anni ’90 del Novecento. *** Forty years after his death, the article offers a profile of the literary work of Péter Hajnóczy, who shared with many other authors who were fundamental to the turning point of Hungarian literature in the last quarter of the twentieth century, the climate of novelty of the Seventies. His name remains largely unknown to the Italian reading public, which has nevertheless, in recent decades, been able to appreciate many of the most important voices of Hungarian narrative of the last century.

Quarant'anni senza Péter Hajnóczy / Sciacovelli A. - In: RSU. RIVISTA DI STUDI UNGHERESI. - ISSN 1125-520X. - STAMPA. - 20:(2021), pp. 149-164.

Quarant'anni senza Péter Hajnóczy

Sciacovelli A
2021

Abstract

A quarant’anni dalla sua morte viene qui tracciato un profilo dell'opera letteraria di Péter Hajnóczy, che condivise con molti altri autori fondamentali per la svolta della letteratura ungherese dell’ultimo quarto del Novecento, il clima di fermenti e novità degli anni Settanta. Il suo resta un nome per lo più ignoto al pubblico dei lettori italiani che pure ha, negli ultimi decenni, potuto apprezzare numerose tra le voci più importanti della narrativa ungherese del secolo scorso. Péter Hajnóczy firmò due raccolte di racconti, A fűtő (Il fuochista), Szépirodalmi, Budapest 1975 e M., Európa, Budapest 1977, seguite dai romanzi A halál kilovagolt Perzsiából (La morte è uscita cavalcando dalla Persia), Szépirodalmi, Budapest 1979 e Jézus menyasszonya (La fidanzata di Gesù), Szépirodalmi, Budapest 1981 (quest’ultimo volume contiene, oltre al romanzo eponimo, altri racconti e un romanzo breve, A parancs). In questo contributo si vuole tracciare un profilo dell’autore e fornire alcuni punti di vista per la lettura della sua opera, considerando con particolare attenzione il periodo in cui egli visse e scrisse, ovvero l’Ungheria del pieno “consolidamento” della politica kádáriana dopo la rivoluzione del 1956 e la sua repressione, nonché il suo atteggiamento di artista “ai margini” della società socialista ungherese, anche in virtù del potente autobiografismo che ne intride le opere narrative, non sempre accolte in maniera positiva dalla critica, ma destinate a creare intorno a Hajnóczy una particolare aura di leggenda, che probabilmente è all’origine delle varie “riscoperte” di questo autore, a partire dai primissimi anni ’90 del Novecento. *** Forty years after his death, the article offers a profile of the literary work of Péter Hajnóczy, who shared with many other authors who were fundamental to the turning point of Hungarian literature in the last quarter of the twentieth century, the climate of novelty of the Seventies. His name remains largely unknown to the Italian reading public, which has nevertheless, in recent decades, been able to appreciate many of the most important voices of Hungarian narrative of the last century.
2021
20
149
164
Sciacovelli A
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