Péter Esterházy è, senza dubbio, uno degli scrittori più famosi, nel panorama forse non troppo noto al pubblico dei lettori italiani, della letteratura contemporanea ungherese. La sua ricezione nel nostro Paese inizia verso la fine degli anni Ottanta del Novecento, grazie all’opera di alcuni editori (e/o, Garzanti) che mostrano notevole interesse per la letteratura ungherese in generale e per questo scrittore in particolare. È così che tra il 1988 e il 1995 escono in traduzione italiana alcune opere di Esterházy. La nomina di Giorgio Pressburger a direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Budapest alla fine dello scorso millennio, si può considerare il punto di partenza di un importante progetto culturale ed editoriale che ha aperto una nuova fase nella ricezione italiana delle opere di Esterházy, in un periodo in cui, in virtù del Premio Nobel assegnato a Imre Kertész e dell’enorme popolarità di alcuni romanzi di Sándor Márai, le case editrici italiane prestano sempre più attenzione alla letteratura contemporanea ungherese. In quegli anni sarà la Feltrinelli a costruire sistematicamente una serie di edizioni di Esterházy. Grazie alle numerose recensioni apparse sui maggiori quotidiani nazionali e alla crescente popolarità internazionale di Esterházy, anche la critica letteraria italiana ha preso atto dell’importanza di questo scrittore, come testimoniano i vari premi letterari italiani a lui assegnati. Analizzando le dinamiche di interazione tra cattedre universitarie, officine di traduttori ed editori, è ben visibile la continuità della ricezione di Esterházy, dall’ultima stagione dei rapporti culturali italo-ungheresi del Novecento (che coincide con gli anni dei grandi cambiamenti geopolitici del 1989-91) fino ai primi due decenni del nuovo millennio. *** The article presents the reception of the Hungarian writer Péter Esterázy in Italy, both from the point of view of publishing and of the university researchers interested in his work.

Fortuna e ricezione dell'opera di Péter Esterházy in Italia / Sciacovelli A. - In: LE FORME E LA STORIA. - ISSN 1121-2276. - STAMPA. - 16:(2023), pp. 83-96.

Fortuna e ricezione dell'opera di Péter Esterházy in Italia

Sciacovelli A
2023

Abstract

Péter Esterházy è, senza dubbio, uno degli scrittori più famosi, nel panorama forse non troppo noto al pubblico dei lettori italiani, della letteratura contemporanea ungherese. La sua ricezione nel nostro Paese inizia verso la fine degli anni Ottanta del Novecento, grazie all’opera di alcuni editori (e/o, Garzanti) che mostrano notevole interesse per la letteratura ungherese in generale e per questo scrittore in particolare. È così che tra il 1988 e il 1995 escono in traduzione italiana alcune opere di Esterházy. La nomina di Giorgio Pressburger a direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Budapest alla fine dello scorso millennio, si può considerare il punto di partenza di un importante progetto culturale ed editoriale che ha aperto una nuova fase nella ricezione italiana delle opere di Esterházy, in un periodo in cui, in virtù del Premio Nobel assegnato a Imre Kertész e dell’enorme popolarità di alcuni romanzi di Sándor Márai, le case editrici italiane prestano sempre più attenzione alla letteratura contemporanea ungherese. In quegli anni sarà la Feltrinelli a costruire sistematicamente una serie di edizioni di Esterházy. Grazie alle numerose recensioni apparse sui maggiori quotidiani nazionali e alla crescente popolarità internazionale di Esterházy, anche la critica letteraria italiana ha preso atto dell’importanza di questo scrittore, come testimoniano i vari premi letterari italiani a lui assegnati. Analizzando le dinamiche di interazione tra cattedre universitarie, officine di traduttori ed editori, è ben visibile la continuità della ricezione di Esterházy, dall’ultima stagione dei rapporti culturali italo-ungheresi del Novecento (che coincide con gli anni dei grandi cambiamenti geopolitici del 1989-91) fino ai primi due decenni del nuovo millennio. *** The article presents the reception of the Hungarian writer Péter Esterázy in Italy, both from the point of view of publishing and of the university researchers interested in his work.
2023
16
83
96
Sciacovelli A
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