Il modello ligneo oggetto di studio è conservato nel Museo del Convento di San Marco a Firenze; tradizionalmente è attribuito a Baccio d’Agnolo e probabilmente realizzato tra il primo e il secondo decennio del 1500. Si ritiene sia un progetto per la chiesa di San Giuseppe o, in alternativa, per un ampliamento di quella domenicana annessa al Convento di San Marco. Il modello realizzato in legni di pioppo, abete e castagno, misura 171 cm x 129 cm, con un aula di 35 cm x 83 cm, cappelle laterali di pianta quadrata, con dimensioni massime di 19 cm x 19 cm; l’altezza alla cuspide del timpano è di 54 cm circa. La sua concezione originale presenta uno schema a croce latina, con tre cappelle lungo la navata e due sui bracci del transetto. Il modello sembra richiamarsi al concetto brunelleschiano di spazialità totale, schema che rimanda alle chiese di San Gallo di Giuliano da Sangallo e di San Salvatore al Monte del Cronaca, specie per la caratteristica disposizione delle cappelle posizionate intorno al perimetro murario interno. Sul modello non vi sono segni o tracce di elementi che possano provarne datazione, paternità e finalità d’uso; la prima notizia sul manufatto è del Vasari nella Vita di Baccio d’Agnolo, è poi menzionato altre volte nella letteratura dal XVII al XIX secolo in cui lo si descrive abbandonato nel magazzino della chiesa di San Giuseppe. Alla luce di questi scritti, si potrebbe ipotizzare che il modello fosse stato realizzato da Baccio d’Agnolo per la ristrutturazione della chiesa di San Marco, intervento che alla fine non gli fu commissionato, e che successivamente l’Artista lo avesse riproposto per i lavori in San Giuseppe. Ma le risorse economiche della confraternita si rivelarono ben diverse da quelle dei Domenicani, per cui il progetto fu drasticamente ridimensionato. Le campagne di rilievo del modello ligneo sono state condotte in due fasi distinte per epoca e metodologia: un primo intervento risale al 2003 ed è stato realizzato in modo tradizionale mediante misurazioni dirette, mentre nel 2023 è stata realizzata una copia digitale del modello utilizzando uno scanner tridimensionale. Si sono quindi sovrapposti e comparati i due risultati per procedere a una analisi delle diverse procedure.
Il modello ligneo della Chiesa di san Giuseppe a Firenze: alcune considerazioni / Scalzo, M., Tioli, F., Caprara, A.. - STAMPA. - (2024), pp. 104-124. (Intervento presentato al convegno UID 2024).
Il modello ligneo della Chiesa di san Giuseppe a Firenze: alcune considerazioni
Scalzo M.
;Tioli F.;
2024
Abstract
Il modello ligneo oggetto di studio è conservato nel Museo del Convento di San Marco a Firenze; tradizionalmente è attribuito a Baccio d’Agnolo e probabilmente realizzato tra il primo e il secondo decennio del 1500. Si ritiene sia un progetto per la chiesa di San Giuseppe o, in alternativa, per un ampliamento di quella domenicana annessa al Convento di San Marco. Il modello realizzato in legni di pioppo, abete e castagno, misura 171 cm x 129 cm, con un aula di 35 cm x 83 cm, cappelle laterali di pianta quadrata, con dimensioni massime di 19 cm x 19 cm; l’altezza alla cuspide del timpano è di 54 cm circa. La sua concezione originale presenta uno schema a croce latina, con tre cappelle lungo la navata e due sui bracci del transetto. Il modello sembra richiamarsi al concetto brunelleschiano di spazialità totale, schema che rimanda alle chiese di San Gallo di Giuliano da Sangallo e di San Salvatore al Monte del Cronaca, specie per la caratteristica disposizione delle cappelle posizionate intorno al perimetro murario interno. Sul modello non vi sono segni o tracce di elementi che possano provarne datazione, paternità e finalità d’uso; la prima notizia sul manufatto è del Vasari nella Vita di Baccio d’Agnolo, è poi menzionato altre volte nella letteratura dal XVII al XIX secolo in cui lo si descrive abbandonato nel magazzino della chiesa di San Giuseppe. Alla luce di questi scritti, si potrebbe ipotizzare che il modello fosse stato realizzato da Baccio d’Agnolo per la ristrutturazione della chiesa di San Marco, intervento che alla fine non gli fu commissionato, e che successivamente l’Artista lo avesse riproposto per i lavori in San Giuseppe. Ma le risorse economiche della confraternita si rivelarono ben diverse da quelle dei Domenicani, per cui il progetto fu drasticamente ridimensionato. Le campagne di rilievo del modello ligneo sono state condotte in due fasi distinte per epoca e metodologia: un primo intervento risale al 2003 ed è stato realizzato in modo tradizionale mediante misurazioni dirette, mentre nel 2023 è stata realizzata una copia digitale del modello utilizzando uno scanner tridimensionale. Si sono quindi sovrapposti e comparati i due risultati per procedere a una analisi delle diverse procedure.| File | Dimensione | Formato | |
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