Il saggio esplora il rapporto tra simboli e diritto penale, proponendo una visione estetica e semiotica della parte speciale. Dopo aver distinto tra simboli che parlano del diritto e diritto che parla per mezzo dei simboli, l’autore si concentra sulla fattispecie incriminatrice come “forme simbolica” e come “narrazione plastica” dell’ingiusto. Le definizioni di reato sono interpretate come racconti “bonsai” e “profetici” che evocano, attraverso tecniche retoriche come l’ipotiposi, immagini iconiche dell’ingiusto. L’analisi prosegue identificando diverse modalità stilistiche nella rappresentazione dell’illecito, tra realismo mimetico e fiction letteraria, fino alla stilizzazione tecnica e concettuale. Si affronta poi la crisi contemporanea della fattispecie incriminatrice, resa problematica dalla smaterializzazione della realtà e dalla crescente complessità sociale. Le prospettive future vanno da una “codificazione” digitale delle norme, a nuove forme sinestetiche con il supporto dell’IA e della realtà aumentata, fino alla valorizzazione dell’aspetto creativo e metaforico del diritto penale come “arte plastica”. L’idea centrale è che il legislatore agisca come un artista, forgiando forme simboliche dell’ingiusto per comunicare efficacemente il divieto e indirizzare l’interpretazione giudiziaria.
La fattispecie incriminatrice come “forma simbolica" / michele papa. - In: DISCRIMEN. - ISSN 2704-6338. - ELETTRONICO. - (2025), pp. 1-20.
La fattispecie incriminatrice come “forma simbolica"
michele papa
2025
Abstract
Il saggio esplora il rapporto tra simboli e diritto penale, proponendo una visione estetica e semiotica della parte speciale. Dopo aver distinto tra simboli che parlano del diritto e diritto che parla per mezzo dei simboli, l’autore si concentra sulla fattispecie incriminatrice come “forme simbolica” e come “narrazione plastica” dell’ingiusto. Le definizioni di reato sono interpretate come racconti “bonsai” e “profetici” che evocano, attraverso tecniche retoriche come l’ipotiposi, immagini iconiche dell’ingiusto. L’analisi prosegue identificando diverse modalità stilistiche nella rappresentazione dell’illecito, tra realismo mimetico e fiction letteraria, fino alla stilizzazione tecnica e concettuale. Si affronta poi la crisi contemporanea della fattispecie incriminatrice, resa problematica dalla smaterializzazione della realtà e dalla crescente complessità sociale. Le prospettive future vanno da una “codificazione” digitale delle norme, a nuove forme sinestetiche con il supporto dell’IA e della realtà aumentata, fino alla valorizzazione dell’aspetto creativo e metaforico del diritto penale come “arte plastica”. L’idea centrale è che il legislatore agisca come un artista, forgiando forme simboliche dell’ingiusto per comunicare efficacemente il divieto e indirizzare l’interpretazione giudiziaria.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Papa M._La fattispecie incriminatrice come forma simbolica_disCrimen.pdf
Accesso chiuso
Tipologia:
Pdf editoriale (Version of record)
Licenza:
Creative commons
Dimensione
346.97 kB
Formato
Adobe PDF
|
346.97 kB | Adobe PDF | Richiedi una copia |
I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.