La spettrometria portatile per fluorescenza a raggi X (pXRF), una tecnica non invasiva, è sempre più utilizzata nel campo dei Beni Culturali per l'analisi multi-elementare grazie alla sua facilità d'uso e all'assenza di necessità di preparazione del campione. Questo metodo consente un’analisi rapida e multi-elementare dei materiali senza danneggiare gli oggetti originali, risultando quindi di grande valore nello studio di pezzi rari o fragili. L'applicazione combinata di analisi puntuali e mappature può offrire nuove prospettive sulla composizione del materiale studiato. Infatti, l’analisi puntuale fornisce dati localizzati e specifici in determinati punti, mentre la mappatura genera una visione più ampia della distribuzione del materiale sulla superficie dell’oggetto. Questo approccio duale è particolarmente utile, rivelando informazioni che non sarebbero accessibili attraverso la sola analisi puntuale. In questo articolo, abbiamo dimostrato la validità di tale approccio analizzando gli occhi di una statua etrusca conservata presso il Museo Archeologico Nazionale di Firenze (Italia). La distribuzione degli elementi chimici ottenuta negli occhi ha permesso di formulare un’ipotesi sul loro processo di realizzazione. - X-ray fluorescence spectrometry (pXRF), a non-invasive technique, is increasingly used in the field of Cultural Heritage for multi-element analysis due to its ease of use and no sample preparation. This method allows for fast, multi-elemental analysis of materials without damaging the original objects, making it invaluable in studying rare or fragile pieces. The combined application of spot and map analy- ses may shed new light on the composition of the studied material. Indeed, spot analysis provides local- ized, point-specific data, while mapping generates a broader overview of the material’s distribution across the artifact’s surface. This dual approach is particularly useful, revealing insights inaccessible through spot analysis alone. In this paper, we demonstrated the validity of this approach by analyzing the eyes of an Etruscan statue housed at the National Archaeological Museum in Florence (Italy). The obtained distribu- tion of chemical elements in the eyes enabled the formulation of a hypothesis regarding their manufac- turing process.
Unveiling hidden details of an etruscan statue: The power of combined pXRF spot and map approach / Santo, A.P.; Calandra, S.; Cappuccini, L.. - In: JOURNAL OF CULTURAL HERITAGE. - ISSN 1296-2074. - ELETTRONICO. - 73:(2025), pp. 536-542. [10.1016/j.culher.2025.04.031]
Unveiling hidden details of an etruscan statue: The power of combined pXRF spot and map approach
Santo, A. P.
Conceptualization
;Calandra, S.Methodology
;Cappuccini, L.
2025
Abstract
La spettrometria portatile per fluorescenza a raggi X (pXRF), una tecnica non invasiva, è sempre più utilizzata nel campo dei Beni Culturali per l'analisi multi-elementare grazie alla sua facilità d'uso e all'assenza di necessità di preparazione del campione. Questo metodo consente un’analisi rapida e multi-elementare dei materiali senza danneggiare gli oggetti originali, risultando quindi di grande valore nello studio di pezzi rari o fragili. L'applicazione combinata di analisi puntuali e mappature può offrire nuove prospettive sulla composizione del materiale studiato. Infatti, l’analisi puntuale fornisce dati localizzati e specifici in determinati punti, mentre la mappatura genera una visione più ampia della distribuzione del materiale sulla superficie dell’oggetto. Questo approccio duale è particolarmente utile, rivelando informazioni che non sarebbero accessibili attraverso la sola analisi puntuale. In questo articolo, abbiamo dimostrato la validità di tale approccio analizzando gli occhi di una statua etrusca conservata presso il Museo Archeologico Nazionale di Firenze (Italia). La distribuzione degli elementi chimici ottenuta negli occhi ha permesso di formulare un’ipotesi sul loro processo di realizzazione. - X-ray fluorescence spectrometry (pXRF), a non-invasive technique, is increasingly used in the field of Cultural Heritage for multi-element analysis due to its ease of use and no sample preparation. This method allows for fast, multi-elemental analysis of materials without damaging the original objects, making it invaluable in studying rare or fragile pieces. The combined application of spot and map analy- ses may shed new light on the composition of the studied material. Indeed, spot analysis provides local- ized, point-specific data, while mapping generates a broader overview of the material’s distribution across the artifact’s surface. This dual approach is particularly useful, revealing insights inaccessible through spot analysis alone. In this paper, we demonstrated the validity of this approach by analyzing the eyes of an Etruscan statue housed at the National Archaeological Museum in Florence (Italy). The obtained distribu- tion of chemical elements in the eyes enabled the formulation of a hypothesis regarding their manufac- turing process.File | Dimensione | Formato | |
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