Con la sentenza CV (C-406/22) resa dalla Grande sezione il 4 ottobre 2024, la Corte di Giustizia ha, tra l’altro, riconosciuto la sindacabilità giurisdizionale dell’effettivo rispetto dei requisiti cui il diritto dell’Unione subordina la designazione di un paese terzo quale paese di origine sicuro. Dopo aver analizzato la pronuncia, il contributo ne evidenzia le principali ricadute per l’ordinamento italiano alla luce dei recenti sviluppi, giurisprudenziali e normativi, che hanno caratterizzato l’istituto in esame. In primo luogo, lo scritto individua i profili di contrasto tra la normativa italiana in materia, come modificata dal D.L. 158/2024, e il diritto dell’Unione, in particolare alla luce della sentenza CV. In secondo luogo, la riflessione mira a individuare una possibile strada per la soluzione di tali conflitti nella via della disapplicazione, quale strumento che, da un lato, non esclude quello del rinvio pregiudiziale e, dall’altro, non supplisce agli obblighi del legislatore in materia di corretta attuazione del diritto dell’Unione.
Le ricadute nell’ordinamento italiano della sentenza della Corte di giustizia sui Paesi sicuri: la via della disapplicazione / Marcella Ferri. - In: RIVISTA DEL CONTENZIOSO EUROPEO. - ISSN 2975-1306. - ELETTRONICO. - (2024), pp. 1-40.
Le ricadute nell’ordinamento italiano della sentenza della Corte di giustizia sui Paesi sicuri: la via della disapplicazione
Marcella Ferri
2024
Abstract
Con la sentenza CV (C-406/22) resa dalla Grande sezione il 4 ottobre 2024, la Corte di Giustizia ha, tra l’altro, riconosciuto la sindacabilità giurisdizionale dell’effettivo rispetto dei requisiti cui il diritto dell’Unione subordina la designazione di un paese terzo quale paese di origine sicuro. Dopo aver analizzato la pronuncia, il contributo ne evidenzia le principali ricadute per l’ordinamento italiano alla luce dei recenti sviluppi, giurisprudenziali e normativi, che hanno caratterizzato l’istituto in esame. In primo luogo, lo scritto individua i profili di contrasto tra la normativa italiana in materia, come modificata dal D.L. 158/2024, e il diritto dell’Unione, in particolare alla luce della sentenza CV. In secondo luogo, la riflessione mira a individuare una possibile strada per la soluzione di tali conflitti nella via della disapplicazione, quale strumento che, da un lato, non esclude quello del rinvio pregiudiziale e, dall’altro, non supplisce agli obblighi del legislatore in materia di corretta attuazione del diritto dell’Unione.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.