Nel sondare il tema del “femminile scomodo”, il saggio si pone un duplice obiettivo: smascherare, da un lato, alcune nozioni chiave che, ricorrendo a narrazioni comode e stereotipate, velano la soggettività di persone differenti, quali le donne straniere, musulmane, rom; dall’altro, fornire contronarrazioni capaci di far vacillare le rappresentazioni monolitiche che imperano su un femminile diverso e sovente scomodo per l’immaginario collettivo. Al fine di ricuperare saperi e pratiche funzionali al cambiamento, l’impresa richiede uno sforzo sul piano simbolico-concettuale e pragmatico-operativo in prospettiva interculturale, intersezionale e decoloniale. / Delving into the “uncomfortable feminine”, the paper has a twofold goal: unmasking, on the one hand, some key notions that, by resorting to comfortable and stereotyped narratives, veil the subjectivity of different people, namely foreign, muslim, romani women; on the other, providing counter-narratives capable of shaking the monolithic representations that reign over a different and often uncomfortable feminine in the social imaginary. In order to retrieve knowledge and practices functional to change, the enterprise requires an effort on the symbolic-conceptual and pragmatic-operational levels in an intercultural, intersectional and decolonial perspective.
Il femminile scomodo: contronarrazioni all'immaginario della donna straniera, musulmana, rom / Lapov Zoran. - In: METIS. - ISSN 2240-9580. - ELETTRONICO. - 15:(2025), pp. 106-121. [10.30557/MT00329]
Il femminile scomodo: contronarrazioni all'immaginario della donna straniera, musulmana, rom
Lapov Zoran
2025
Abstract
Nel sondare il tema del “femminile scomodo”, il saggio si pone un duplice obiettivo: smascherare, da un lato, alcune nozioni chiave che, ricorrendo a narrazioni comode e stereotipate, velano la soggettività di persone differenti, quali le donne straniere, musulmane, rom; dall’altro, fornire contronarrazioni capaci di far vacillare le rappresentazioni monolitiche che imperano su un femminile diverso e sovente scomodo per l’immaginario collettivo. Al fine di ricuperare saperi e pratiche funzionali al cambiamento, l’impresa richiede uno sforzo sul piano simbolico-concettuale e pragmatico-operativo in prospettiva interculturale, intersezionale e decoloniale. / Delving into the “uncomfortable feminine”, the paper has a twofold goal: unmasking, on the one hand, some key notions that, by resorting to comfortable and stereotyped narratives, veil the subjectivity of different people, namely foreign, muslim, romani women; on the other, providing counter-narratives capable of shaking the monolithic representations that reign over a different and often uncomfortable feminine in the social imaginary. In order to retrieve knowledge and practices functional to change, the enterprise requires an effort on the symbolic-conceptual and pragmatic-operational levels in an intercultural, intersectional and decolonial perspective.File | Dimensione | Formato | |
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