Il contributo analizza il contenzioso strategico promosso dal Centro di ricerca “L’altro diritto” in tema di accesso alla NASpI da parte dei detenuti lavoratori. Attraverso l’esame dell’evoluzione normativa e giurisprudenziale, si ricostruisce il progressivo riconoscimento del principio di equivalenza tra lavoro penitenziario e lavoro libero, con particolare attenzione alla tutela previdenziale contro la disoccupazione involontaria. Dopo una rassegna delle fonti internazionali (Mandela Rules, European Prison Rules), della giurisprudenza costituzionale e delle riforme legislative (in particolare il d.lgs. n. 124/2018), l’articolo si concentra sul contrasto tra l’orientamento restrittivo dell’INPS e la più recente giurisprudenza di merito e della Corte di Cassazione, favorevole al riconoscimento del diritto alla NASpI in caso di cessazione del rapporto di lavoro per scarcerazione o per turnazione interna. Il lavoro propone una lettura costituzionalmente orientata del lavoro detenuto alla luce degli artt. 27 e 35 Cost., sottolineando come la piena equiparazione giuridica con il lavoro libero non sia solo compatibile con la funzione rieducativa, ma ne rappresenti una condizione necessaria. This article examines the strategic litigation promoted by the research center L’altro diritto concerning the recognition of NASpI, the Italian unemployment benefit, for incarcerated workers. Through an analysis of legislative developments and judicial trends, the paper traces the evolving recognition of the principle of equivalence between prison labour and free labour, particularly in relation to social security protections against involuntary unemployment. The study explores relevant international standards (such as the Mandela Rules and the European Prison Rules), Italian constitutional jurisprudence, and key legislative reforms—including Legislative Decree No. 124/2018. It then focuses on the tension between the restrictive interpretation adopted by the National Social Security Institute (INPS) and recent case law, including decisions by the Corte di cassazione, which support extending unemployment insurance coverage to detainees released from prison or removed from work assignments due to institutional rotation. The article ultimately argues for a constitutionally consistent interpretation of prison labour under Articles 27 and 35 of the Italian Constitution, contending that full legal alignment with free labour not only aligns with but is essential to the rehabilitative purpose of incarceration.

Lavoro carcerario e contenzioso strategico: l'esperienza de “L’altro Diritto” / Giuseppe Caputo. - In: LAVORO, DIRITTI, EUROPA. - ISSN 2611-3783. - ELETTRONICO. - 2:(2025), pp. 1-12.

Lavoro carcerario e contenzioso strategico: l'esperienza de “L’altro Diritto”

Giuseppe Caputo
2025

Abstract

Il contributo analizza il contenzioso strategico promosso dal Centro di ricerca “L’altro diritto” in tema di accesso alla NASpI da parte dei detenuti lavoratori. Attraverso l’esame dell’evoluzione normativa e giurisprudenziale, si ricostruisce il progressivo riconoscimento del principio di equivalenza tra lavoro penitenziario e lavoro libero, con particolare attenzione alla tutela previdenziale contro la disoccupazione involontaria. Dopo una rassegna delle fonti internazionali (Mandela Rules, European Prison Rules), della giurisprudenza costituzionale e delle riforme legislative (in particolare il d.lgs. n. 124/2018), l’articolo si concentra sul contrasto tra l’orientamento restrittivo dell’INPS e la più recente giurisprudenza di merito e della Corte di Cassazione, favorevole al riconoscimento del diritto alla NASpI in caso di cessazione del rapporto di lavoro per scarcerazione o per turnazione interna. Il lavoro propone una lettura costituzionalmente orientata del lavoro detenuto alla luce degli artt. 27 e 35 Cost., sottolineando come la piena equiparazione giuridica con il lavoro libero non sia solo compatibile con la funzione rieducativa, ma ne rappresenti una condizione necessaria. This article examines the strategic litigation promoted by the research center L’altro diritto concerning the recognition of NASpI, the Italian unemployment benefit, for incarcerated workers. Through an analysis of legislative developments and judicial trends, the paper traces the evolving recognition of the principle of equivalence between prison labour and free labour, particularly in relation to social security protections against involuntary unemployment. The study explores relevant international standards (such as the Mandela Rules and the European Prison Rules), Italian constitutional jurisprudence, and key legislative reforms—including Legislative Decree No. 124/2018. It then focuses on the tension between the restrictive interpretation adopted by the National Social Security Institute (INPS) and recent case law, including decisions by the Corte di cassazione, which support extending unemployment insurance coverage to detainees released from prison or removed from work assignments due to institutional rotation. The article ultimately argues for a constitutionally consistent interpretation of prison labour under Articles 27 and 35 of the Italian Constitution, contending that full legal alignment with free labour not only aligns with but is essential to the rehabilitative purpose of incarceration.
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Giuseppe Caputo
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