La cromia dell’anima. Indagine sui colori nei romanzi di Italo Svevo

«Svevo è pittore e grande pittore fin de siècle, ignaro della tecnica impressionistica ma lontanissimo da ogni procedimento fotografico. Compone e sbalza con pochi tocchi, ma con attento senso dei volumi e del chiaroscuro». In una conferenza tenuta a Trieste in occasione del centenario dalla nascita di Italo Svevo, Eugenio Montale, rileggendo Una vita, tra i primi aveva messo in luce la vocazione pittorica insita nella narrativa sveviana. La curiosa coincidenza cronologica, che vede proprio nel 2023 la celebrazione di un altro anniversario sveviano, il centenario dalla pubblicazione de La coscienza di Zeno, ha offerto la possibilità di dare una nuova lettura delle opere, alla ricerca di possibili interazioni tra la Zur Farbenlehre (La teoria dei colori) di Johann Wolfgang von Goethe e i romanzi sveviani. In a conference held in Trieste on the centenary of Italo Svevo's birth, Eugenio Montale, reading Una vita, was among the first to highlight the pictorial vocation inherent in Svevo's narrative. The curious chronological coincidence, which sees the year 2023 celebrating another Svevian anniversary—the centenary of the publication of La coscienza di Zeno—has offered the possibility of a new reading of the works, in search of possible interactions between Johann Wolfgang von Goethe's Zur Farbenlehre (The Theory of Colors) and Svevo's novels.