Il contributo riflette sulla possibilità di superare l’idea che l’atto politico rappresenti un privilegio del potere pubblico. L’analisi, ponendo al centro le interconnessioni tra giustiziabilità, tutela e sovranità, si sofferma dapprima sulla nozione di “politicità” dell’attività, nel suo rapporto con la tutela giurisdizionale (artt. 24 e 113 Cost.), per poi misurare la tenuta del richiamo all’atto politico in tema di migrazioni. La vicenda concernente l’individuazione dei Paesi di origine sicuri e la pronuncia della Cassazione 6 marzo 2025, n. 5992 sul caso Diciotti, in particolare, consentono di far emergere le criticità derivanti dall’usare l’atto politico per ‘proteggere’ l’operato del soggetto pubblico, anche ove questo sia capace di incidere su posizioni giuridiche soggettive. | This paper aims at overcoming the idea of “political act” as a privilege of public power. Focusing on the interconnections among justiciability, legal protection, and sovereignty, the analysis first focuses on the notion of the “political nature” of acts, in their relationship with judicial protection (Articles 24 and 113 of the Constitution), before assessing the relevance of the political act in the context of migration. The issues concerning the designation of a safe country of origin, on one side, and the Court of Cassation’s decision of 6 March 2025, no. 5992 in the Diciotti case, on the other side, highlight concerns regarding the practice of referring to political acts to ‘defend’ the actions of public entities, even when affecting subjective legal positions.
Recupero della funzione giudiziaria e tutela dei diritti. Itinerari contemporanei (verso il superamento?) dell’atto politico / Virginia Campigli. - ELETTRONICO. - (2025).
Recupero della funzione giudiziaria e tutela dei diritti. Itinerari contemporanei (verso il superamento?) dell’atto politico
Virginia Campigli
2025
Abstract
Il contributo riflette sulla possibilità di superare l’idea che l’atto politico rappresenti un privilegio del potere pubblico. L’analisi, ponendo al centro le interconnessioni tra giustiziabilità, tutela e sovranità, si sofferma dapprima sulla nozione di “politicità” dell’attività, nel suo rapporto con la tutela giurisdizionale (artt. 24 e 113 Cost.), per poi misurare la tenuta del richiamo all’atto politico in tema di migrazioni. La vicenda concernente l’individuazione dei Paesi di origine sicuri e la pronuncia della Cassazione 6 marzo 2025, n. 5992 sul caso Diciotti, in particolare, consentono di far emergere le criticità derivanti dall’usare l’atto politico per ‘proteggere’ l’operato del soggetto pubblico, anche ove questo sia capace di incidere su posizioni giuridiche soggettive. | This paper aims at overcoming the idea of “political act” as a privilege of public power. Focusing on the interconnections among justiciability, legal protection, and sovereignty, the analysis first focuses on the notion of the “political nature” of acts, in their relationship with judicial protection (Articles 24 and 113 of the Constitution), before assessing the relevance of the political act in the context of migration. The issues concerning the designation of a safe country of origin, on one side, and the Court of Cassation’s decision of 6 March 2025, no. 5992 in the Diciotti case, on the other side, highlight concerns regarding the practice of referring to political acts to ‘defend’ the actions of public entities, even when affecting subjective legal positions.| File | Dimensione | Formato | |
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